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I COMUNICATORI CON DISPLAY DINAMICO

del: 08/11/2006

Dott.ssa Vittoria Stucci

Vogliamo dedicare l'articolo di questo mese ad una particolare categoria di ausili per la comunicazione: i comunicatori con display dinamico. Non è facile dare una chiara definizione; possiamo cominciare dicendo che hanno le stesse finalità d'uso dei dispositivi per la comunicazione con uscita in voce (VOCAs, Vocal Output Communication Aids, per maggiori informazioni è possibile leggere l'articolo “I dispositivi per la comunicazione con uscita in voce” ), ma la memoria paragonabile a quella di un computer portatile.

Nel citato articolo, avevamo definito il VOCA come un ausilio con l'aspetto di una tastiera più o meno complessa (si parte da pochi tasti per arrivare ad esemplari più sofisticati con numerosi messaggi disponibili); in corrispondenza di ogni tasto o area sensibile è possibile registrare un messaggio (al quale viene generalmente sovrapposto un simbolo che ne richiama il significato); quando l'utente attiva una determinata area, l'effetto prodotto è il riascolto del messaggio ad essa associata. Questi comunicatori hanno una struttura che definisce il numero di messaggi disponibili e che non è in alcun modo modificabile; si parla infatti di display statici.

Nell'immagine un esempio di una VOCA a 20 caselle (Go Talk 20+)

 

E' evidente che una delle caratteristiche principali dei display statici è il numero di messaggio disponibili. Quando gli utenti CAA cominciano a sviluppare un vocabolario esteso, il numero limitato di messaggi può limitare notevolmente la potenzialità espressive.

Questo limite può essere superato nel caso in cui il bambino apprenda il codice alfabetico, padroneggiandolo in modo sufficientemente funzionale affinché possa essere utilizzato con finalità comunicative, in particolare nella comunicazione immediata; in questo caso, avendo la possibilità di scrivere tutto ciò che si vuole comunicare, viene superato il più grande svantaggio del VOCA: dover predisporre tutti i messaggi. Gli utenti in grado di scrivere in genere utilizzano altri ausili, ovvero dei comunicatori alfabetici (per una descrizione più dettagliata potete leggere l'articolo alla pagina /archivio33.htm ).

Ci sono però alcuni utenti che non hanno ancora sviluppato questa necessaria padronanza del codice alfabetico; nonostante questo possiedono un vocabolario esteso e bisogni comunicativi complessi. Per questa tipologia di utenti anche il VOCA più evoluto, rispetto al numero di messaggi disponibili, può essere limitato.

In questi casi spesso la domanda che ci viene posta è quella di un comunicatore che consenta di avere molti messaggi e con la possibilità di aggiungerne di nuovi, ovvero un display dinamico.

Proviamo quindi ad immaginare un tablet PC con schermo tattile analogico-resistivo. E' sufficiente installare su questo computer un software che riproduca tabelle a video collegate tra di loro. In questo modo il numero di messaggi disponibili è infinitamente più grande e l'utente può gestire autonomamente le diverse schermate.

L'utente deve semplicemente toccare il monitor per riprodurre il click del mouse, dunque selezionare il messaggio desiderato.

Vediamo di seguito le caratteristiche tecniche che questi comunicatori dovrebbero avere.

  • Aspetto di un computer standard (tablet PC) compatto con monitor di ampiezza tra gli 8 e gli 11 pollici (per avere la caratteristica della trasportabilità).
  • Touch screen (schermo tattile) integrato.
  • Facilità di ancoraggio alla carrozzina.
  • Presenza di ingressi per sensori esterni per l'utilizzo a scansione; in altre parole non deve essere necessaria un'interfaccia per sensori.
  • Durata delle batterie che ne consenta l'utilizzo per un periodo prolungato.
  • Audio regolabile per avere la possibilità di alzare il volume affinché il messaggio sia udibile in diversi contesti.
  • Robustezza.
  • Display visibile in diverse condizioni di luminosità, specialmente all'esterno.

Esistono, già da molti anni nel mercato internazionale, ausili che riuniscono la maggior parte di queste caratteristiche. Si tratta di sistemi dedicati appositamente creati per essere utilizzati come comunicatori. Alcuni esempi: Tellus (prodotto da TNI), Dynamo (prodotto da Dynavox Technology www.dynavoxsys.com ), etc.

Le ditte produttrici hanno lavorato per cercare di rendere questi ausili il più possibili idonei per essere utilizzati come comunicatori. Sono dunque robusti, hanno casse acustiche integrate per amplificare l'audio quando necessario, hanno batterie integrate che ne consentono l'utilizzo per una giornata, vengono forniti con software che riproducono tabelle di comunicazione, in alcuni casi già dotati di librerie di simboli grafici specifici come ad esempio i PCS (Picture Communication Symbols) o i simboli Bliss, etc.

Un grosso problema da noi riscontrato, che ne ha limitato la diffusione, riguarda i costi. Essendo sistemi dedicati, che nascono in un mercato di nicchia, sono quotati diverse migliaia di euro. Nel nostro paese è raro che il servizio sanitario finanzi, per questa categoria di ausili (che sono previsti dai codici ASL relativi alla comunicazione del Nomenclatore Tariffario), cifre così elevate. Ne consegue che la differenza tra quanto finanzia il servizio sanitario pubblico e la quotazione reale dell'ausilio diventa un costo a carico della famiglia.  

Tenendo presente quanto detto in precedenza relativamente alle tipologie di utenti per cui questi sistemi possono avere una reale efficacia, resta il fatto che anche quando potrebbero essere utili, difficilmente vengono acquisiti.

Per questo motivo, alcune ditte italiane hanno cercato di lavorare anche sui tablet PC che, nascendo nel mercato informatico, hanno costi più contenuti rispetto ai sistemi dedicati. Alcuni prodotti su cui hanno lavorato le ditte del nostro settore hanno alcune delle caratteristiche citate, ma non altre. Alcuni sistemi hanno più memoria, ma sono meno robusti; altri hanno un display più nitido, ma una minore autonomia delle batterie. Su questi tablet PC è possibile installare alcuni software per creare le tabelle di comunicazione (come ad esempio Clicker prodotto da Crick Software ltd, oppure Comunica prodotto da   Easy Labs, Eurovocs Suite o Mind Express prodotti da TNI, etc).

Nel caso in cui si ritenga utile un sistema di questo tipo è necessario valutare le caratteristiche specifiche dei diversi prodotti disponibili e scegliere quello che maggiormente si adatta all'utente che lo dovrà utilizzare. Due esempi per chiarire cosa intendiamo.

Il primo è il caso di una ragazzina che ha scelto un sistema meno robusto di un altro, ma con maggior memoria perché desidera avere anche alcuni programmi di gioco; la finalità è quella di utilizzare il comunicatore anche come una sorta di “game boy” su cui è possibile caricare software adatti alle sue esigenze (molto diversi rispetto a quelli tipici di questo mercato). L'utente non ha grossi problemi motori, dovrebbe dunque essere in grado di gestire il sistema con una cerca cura.

Il secondo è il caso di un bambino in carrozzina, con grossi problemi motori e anche di scialorrea. In questo caso un sistema delicato si danneggerebbe rapidamente. Abbiamo dunque consigliato un ausilio con una memoria più limitata, ma robusto e che non si danneggia se viene bagnato.  

  

Per concludere riteniamo doverosa una riflessione più generale. Nella nostra esperienza è capitato spesso che un sistema non potesse essere acquisito per problemi di costi. E' capitato anche che un sistema acquistato venisse accantonato per vari motivi (non era quello giusto, le persone non erano in grado di gestirlo, etc). Noi pensiamo che creando un maggior scambio tra di diversi soggetti, pubblici e privati, che lavorano in questo campo (centri di consulenza, aziende ASL, scuole, ditte specializzate, etc) si dovrebbe arrivare ad una valutazione più oculata di ciò che serve realmente ai singoli casi. In questo modo potrebbero essere finanziati sistemi più costosi a chi ne ha necessità evitando così inutili sprechi di risorse.

Dott.ssa Vittoria Stucci

 


I comunicatori basati sulle nuove tecnologie: ComuniKit

 


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