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L'ACCOGLIENZA DEGLI STUDENTI DISABILI ALL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA

del: 25/01/2011

Prof.ssa Elisabetta Genovese

A più di trent’anni dall’entrata in vigore della Legge 517/77 che ha favorito l’integrazione degli alunni disabili in ogni ordine e grado scolastico, rendendo noto il nostro Paese in tutto il mondo per aver, per primo, annullato le “classi speciali” e a oltre quindici anni dall’emanazione della Legge 104/92, Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione e l’inserimento nel mondo del lavoro dei disabili sembra che in tema di integrazione  delle persone con disabilità in ambito sociale, scolastico e lavorativo non si sia fatto molto o, al contrario,  si stia tornando indietro. I mass media, infatti, ci informano solo di esempi negativi di “integrazione”: basti pensare al caso del ragazzo down malmenato in classe dai compagni di scuola o al caso del ragazzo autistico “scacciato” dalla scuola da alcuni genitori in quanto causa del “rallentamento” dei programmi scolastici o per ultimo al caso del Comune di Udine che intende riproporre le “classi differenziali” per non penalizzare i suoi allievi…

 
Inoltre da più parti si sente dire che sarebbe opportuno tornare alle “classi speciali” dove gli studenti erano meno integrati ma acquisivano maggiore professionalità e ciò che più ci spaventa è che tali discorsi vengano fatti da persone, appartenenti ad Associazioni di categoria, che tali situazioni le hanno vissute in prima persona….
 
Allora è del tutto vano il nostro compito di educatori? Come possiamo parlare di inclusione scolastica se non siamo nemmeno in grado di integrare i nostri alunni con disabilità?
 
Abbiamo fallito nel nostro sostenere che la cultura della disabilità non debba essere vista secondo un paradigma medico bensì secondo un paradigma  sociale e che le persone con disabilità sono da intendersi come soggetti con diverse abilità, che vivono ancora discriminazioni, ma che necessitano di essere incluse nella società e di cui tutti i settori della società devono farsi carico? Non crediamo. La convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, firmata dal nostro Paese nel 2007 e ratificata nel 2009 e l’International Classification of Functioning Disability and Health (ICF) ne sono una testimonianza cosi’ come la recente Legge 17/99 che obbliga gli Atenei ad “accogliere” gli studenti con disabilità all’Università. Siamo certi, infatti, che la cultura della disabilità sia una cultura in continua evoluzione e che i soggetti con disabilità debbano essere considerati “creatori” e non solo “fruitori” di risorse e di servizi…. A nostro parere, infatti, non esiste solo una “cattiva integrazione”, al contrario, prevale una “buona integrazione”, le “buone prassi” che devono tenere conto degli “special needs” degli studenti disabili, tuttavia sappiamo bene che le storie quotidiane di studenti disabili bene integrati non compaiano sui nostri quotidiani!
 
Questo lo vediamo molto bene in ambito universitario presso il nostro Ateneo di Modena e Reggio Emilia.
 
Il 1999 è stato l’anno decisivo per la piena integrazione degli studenti disabili all’Università: è stato, infatti, allora che, grazie all’entrata in vigore della Legge 17/99, Legge ad integrazione e modifica della Legge quadro 104/92, il Ministero della Pubblica Istruzione non solo ha “obbligato” gli Atenei Italiani ad includere studenti in situazione di handicap obbligandoli a nominare un Delegato del Rettore alla Disabilità e a favorire il loro apprendimento tramite l’erogazione di alcuni servizi, ma ha fornito i mezzi necessari (economici) perché ciò potesse avvenire.
 
Da allora il numero dei disabili è cresciuto in modo esponenziale in tutti gli Atenei (oggi in tutta Italia sono oltre 7000), e alcune Università particolarmente virtuose (tra le quali l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia) hanno creato una struttura stabile che possa favorire l’integrazione dei disabili in ambito accademico, favorire il loro studio e sostenerli nel superamento degli esami universitari. Molti studenti, un tempo, obbligati al “domicilio coatto” (come ricorda il Prof. Andrea Canevaro), oggi possono finalmente vedere coronato il loro sogno: iscriversi all’Università e raggiungere la Laurea!
 
E’ il caso dei tanti studenti (201 per precisione oltre ai 40 studenti con disturbo specifico dell’apprendimento) iscritti all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
 
Gli studenti disabili iscritti al nostro Ateneo nell'Anno Accademico 2009-2010 sono, infatti, 201 di cui 41 matricole e almeno 8 laureati.
 
Di questi 51 hanno un grado di invalidità inferiore al 66%, 65 uguale o maggiore e 59 pari al 100%. Sono suddivisi un po' in tutte le Facoltà e le prime in ordine di alunni disabili sono: Scienze della formazione (34), Economia (31), Scienze della comunicazione (24), Giurisprudenza (23), Medicina (19)...
 
Di questi il 93% possiede un deficit motorio (difficoltà di deambulazione, esiti da P.C.I., paraplegici e tetraplegici...) un 5% possiede un deficit sensoriale (non udenti e non vedenti e ipoacusici e ipovedenti) e un 2% un deficit psichico e/o psichiatrico (depressione, ansia, disturbo della personalità, schizofrenia..).
 
Tutti devono essere in possesso di un diploma di scuola secondaria per potersi immatricolare e le competenze richieste sono le medesime dei compagni in quanto non si vogliono creare dei cittadini di serie"B", ma persone dotate di competenze spendibili nel mondo del lavoro. Solo così si può cancellare lo "stigma" che ancora oggi ricopre tali soggetti. Ricordiamo che sono, innanzitutto, persone con "caratteristiche" particolari o meglio con bisogni educativi speciali (special needs).
 
L'Università è l'Ente della formazione per eccellenza e non può negare il diritto allo studio alle persone con disabilità ed è per tale motivo che, grazie alla legge 17/99, ad integrazione e modifica della legge quadro 104/92, gli Atenei sono obbligati a nominare un Delegato del Rettore alla Disabilità e ad erogare servizi al fine di garantire la frequenza alle lezioni universitarie e il sostenimento degli esami (prove equipollenti, aventi, cioè, gli stessi contenuti ma erogati con modalità differenti).. I Delegati dei Rettori alla Disabilità degli Atenei Italiani si sono, poi, uniti in una Conferenza nazionale dei Delegati dei Rettori delle Università Italiane (CNUDD) riconosciuta dal 2001 dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) quale organo ufficiale per omogeneizzare gli interventi a favore degli studenti disabili in tutti gli Atenei e si sono dati alcune linee guida (in primiis il desiderio che gli studenti disabili partecipino in prima persona alla vita accademica perchè non potrebbero altrimenti essere realmente inclusi in ambito universitario...)
 
Il nostro Ateneo, inoltre, si è distinto in ambito nazionale per l'attenzione rivolta agli studenti con disturbo specifico dell'apprendimento (DSA), considerati da noi persone con "caratteristiche particolari" e soprattutto con bisogni educativi speciali e pertanto, per un discorso di pari opportunità e di diritto allo studio, "degni" della nostra attenzione. Pertanto anche a loro concediamo tutti i servizi erogati agli studenti con diagnosi di invalidità certificata.
 
Ma quali sono i benefici economici e i servizi di cui possono usufruire gli studenti con disabilità durante il loro percorso universitario?
 
Benefici economici:
 
  • benefici previsti dal bando destinati alla generalità degli studenti e concessi in relazione al possesso di requisiti di merito e/o di condizioni economiche;
  • benefici per studenti disabili specificamente regolamentati quali:
  • esonero totale o parziale delle tasse universitarie a seconda del grado di invalidità riconosciuto allo studente (superiore o inferiore al 66%);
  • servizio ristorazione;
  • posto alloggio attrezzato anche per eventuale accompagnatore;
  • maggiorazione della borsa di studio;
  • rimborso spese e percorsi individualizzati ;
  • interventi personalizzati di carattere generale attuati congiuntamente da Università e dall’zienda per il diritto agli studi superiori.
 
Per sintetizzare possiamo dire che mentre l’esonero totale dalle tasse universitarie viene erogato a tutti gli studenti disabili con grado di invalidità pari o superiore al 66%, gli altri benefici dipendono dalle singole Aziende Regionali per il diritto allo studio e dai requisiti di reddito e di merito.
 
I servizi, al contrario, vengono erogati da tutti gli Atenei grazie ai fondi ministeriali che questi ricevono annualmente presentando una scheda ministeriale.
 
 
Servizi universitari:
 
  • abbattimento di barriere architettoniche in Ateneo,
  • sostegno nel disbrigo delle pratiche burocratiche,
  • informazioni riguardanti le opportunità dell’Ateneo e i servizi offerti dalle città di Modena e Reggio Emilia,
  • sostegno per frequentare le lezioni e svolgere le prove di esame sia mediante affiancamento (tutors alla pari e specializzati, interpreti LIS, ecc…) che mediante fornitura di strumenti tecnologici (computer e software dedicati);
  • interventi personalizzati in modo tale da poter individuare e progettare le diverse tipologie di sostegno necessarie agli studenti disabili al fine di svolgere con profitto il proprio corso di studi e di facilitare la creazione di condizioni pratiche, logistiche e di carattere relazionale necessarie per l’apprendimento;
  • monitoraggio del percorso di studi degli studenti disabili tramite sistematici contatti personalizzati;
  • avviamento e cura di contatti con Enti pubblici e privati presenti sul territorio, già da tempo impegnati a favorire l’integrazione del disabile nella società e che, di conseguenza, possano fornire un contributo ai servizi dell’Ateneo in favore degli studenti in situazione di handicap;
  • progettazione e creazione di laboratori a favore degli studenti disabili e non (laboratorio dei linguaggi non convenzionali, laboratorio di psicomotricità, laboratorio di tecnologia per disabili);
  • attività di orientamento per gli studenti disabili, per favorire non solo l’integrazione scolastica, ma anche l’integrazione all’interno della società e del mondo lavorativo in generale;
  • orientamento non solo in entrata (per quanto riguarda la scelta del Corso di Studi), ma anche in itinere e in uscita (inserimento nel mondo del lavoro tramite contatti, sempre più frequenti, tra l'Università ed Enti ed istituti interessati, per la Legge 68/99, ad assumere disabili);
  • sostegno nel favorire la mobilità internazionale dei nostri studenti disabili (Progetti Erasmus e Socrates);
  • offrire strumenti e servizi che eliminino le barriere alla didattica e consentano la frequenza ai corsi (possibilità di usufruire di ausili dispensativi e compensativi, possibilità di utilizzo di tempo prolungato per il sostenimento delle prove d’esame, possibilità di sostenere le prove in forma orale anzichè per iscritto, possibilità di richiedere prove equipollenti come suggerisce la Legge 17/99);
  • migliorare il contesto di apprendimento, favorendo il rapporto tra studenti disabili e Docenti;
  • predisporre interventi mirati in funzione delle problematiche connesse alla tipologia, al grado di disabilità e agli specifici bisogni formativi dello studente;
  • trascrizione dei testi universitari su formato elettronico per studenti ipovedenti, non vedenti e dislessici;
  • realizzazione di progetti per sensibilizzare sempre più il corpo docente di ogni ordine e grado scolastico e la cittadinanza locale sui problemi della disabilità e della diversità in generale.
All’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, più in particolre, in seguito all’entrata in vigore della Legge 17/99 è stato nominato un Delegato del Rettore alla Disabilità (secondo quanto afferma la normativa vigente) e il nostro Ateneo ha strutturato la figura di "Referente Accogliente degli studenti disabili universitari" , responsabile del Servizio Accoglienza Disabili di Ateneo.
 
Inoltre è stata creata la Commissione di Ateneo per la Disabilità costituita, oltre che dal Delegato e dal Referente, anche dal Responsabile dell'Ufficio Benefici e da un Delegato di Facoltà per la Disabilità.
 
I compiti della Commissione di Ateneo in riferimento gli studenti disabili sono i seguenti:
  • monitorare le iscrizioni e le scelte dei Corsi di Studio;
  • monitorare le esigenze delle Facoltà e dei Corsi di Studio e suggerire modalità alternative delle attività didattiche;
  • nominare i componenti dell’equipe di orientamento;
  • collaborare con l’equipe di orientamento per garantire il miglior inserimento e la migliore resa professionale del disabile;
  • garantire la fruibilità delle strutture e l’utilizzo degli ausili tecnici e informatici per Facoltà e per Corso di studio;
  • concordare le richieste di tutorato alla pari e tutorato specializzato provenienti dal referente accogliente, dal Delegato di Orientamento, alla Formazione e dai docenti;
  • elaborare ed approvare le iniziative didattiche e di accoglienza più idonee all’inserimento dei disabili e alla loro piena integrazione sociale e professionale nell’Università;
  • promuovere iniziative di aggiornamento dei docenti universitari;
  • promuovere iniziative di perfezionamento permanente per educatori e docenti della scuola;
  • elaborare unitamente agli uffici dell’amministrazione centrale il piano annuale per l’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • promuovere le attività di coordinamento tra gli enti preposti alla disabilità per la costituzione del percorso vita;
  • approvare le proposte per l’allocazione delle risorse finanziarie relative agli interventi sulla disabilità:
  • curare e soprintendere alla compilazione delle relazioni per il M.I.U.R., la C.N.U.D.D. il Nucleo di Valutazione dell’Ateneo, per ciò che concerne gli interventi di competenza.
Inoltre  è stata creata una equipe medico-socio-psico-pedagogica di orientamento che ha principalmente il compito di orientare gli studenti disabili che si iscrivono al nostro Ateneo, di “renderli consapevoli” sulle competenze richieste per le singole Facoltà, di aiutarli a superare le difficoltà che incontreranno e di meglio indirizzarli nella scelta della professione, una volta terminati gli studi, prima di essere inseriti nel mondo lavorativo. Tramite colloqui individuali con i singoli o con più membri della commissione, infatti, gli studenti disabili potranno accogliere i numerosi suggerimenti forniti loro sulla scelta universitaria e sulle difficoltà che essa può comportare a seconda del loro deficit. Ricordiamo, comunque, che la scelta ultima della Facoltà spetta allo studente e che l’equipe può solo dare suggerimenti a riguardo. Per comprendere meglio le competenze dei singoli studenti e confrontarle successivamente con quelle richieste dalle Facoltà, l’equipe farà uso di test e di griglie di valutazione e sarà possibile avere ulteriori aggiornamenti sulle proprie competenze di base anche durante il corso di studi, sempre su richiesta del singolo studente.
 
Un altro servizio particolarmente utile è quello del tutorato (cosi’ come previsto dalla legge).
 
Gli studenti che ne facciano richiesta formale possono usufruire di due forme di tutorato:
 
il tutorato alla pari e il tutorato didattico (entrambe presenti nella Legge 17/99 che obbliga gli Atenei italiani a nominare un Delegato del Rettore alla Disabilità e che permette agli studenti disabili di sostenere gli esami universitari tramite prove equipollenti e tempi prolungati, oltre alla possibilità di usufruire di ausili  didattici, tecnologici ed informatici).
 
Il tutor alla pari è un compagno di Corso, sensibile e ricco di competenze, il quale dà la propria disponibilità ad accompagnare lo studente disabile nel proprio iter universitario. Egli dovrà, infatti, affiancarlo nei momenti di difficoltà, mantenere i rapporti con l’Ufficio Accoglienza Disabili e con il Referente di Facoltà, fornire il materiale di studio (sotto forma di appunti) allo studente disabile e garantire gli spostamenti del medesimo all’interno degli ambienti universitari. Il tutor alla pari, infatti, è uno studente che mette del tempo a disposizione per “accompagnare” nella vita universitaria un compagno disabile.
 
Per tutor didattico, al contrario, si intende si intende uno studente senior che mira, attraverso le proprie attività e competenze specifiche, ad inserire lo studente disabile nella vita accademica e che supporta il medesimo nella rimozione delle condizioni e delle situazioni che non gli permettono di avere pari opportunità di studio e di trattamento. Costui dovrà possedere competenze aggiuntive sui temi e sulle problematiche della disabilità, che con il tempo dovrebbero acquisire tutti coloro che nei diversi livelli di organizzazione, dall’orientamento alla prima accoglienza, dalle attività di supporto allo studio e di accompagnamento, dall’interpretariato, alla facilitazione della comunicazione, ma soprattutto il personale strutturato degli Atenei che lavora negli Uffici e deve essere di supporto allo studente disabile, in particolare, nel superamento degli esami universitari e dovrà, quindi, avere le competenze necessarie (sarà quindi uno studente più anziano che ha già superato tali esami, un neolaureato, un laureato o meglio un laureato con la specializzazione nelle attività di sostegno).
 
Per concludere, gli studenti disabili possono richiedere al Servizio Accoglienza Studenti Disabili tutti i supporti didattici, informatici e tecnologici che possano renderli il più autonomi e indipendenti possibili a partire dai personal computer e ausili idonei per ridurre il loro handicap (non il deficit!) forniti dall’Università a coloro che ne facciano richiesta scritta al fine di poter frequentare le lezioni e per motivi di studio.
 
Inoltre gli studenti ipovedenti, non vedenti e dislessici possono richiedere la trascrizione su formato elettronico e in Braille dei testi universitari a titolo gratuito. E’ stata, infine, attivata una banca dati contenete suggerimenti forniti dal Servizio di aiuto e integrazione alla persona circa le modalità di sostenimento degli esami più consoni ai singoli soggetti con disabilità.
 
I docenti, dal canto loro, esperti della disciplina e “sovrani” possono accogliere o meno i suggerimenti forniti loro ma sicuramente debbono tenerne in considerazione.
 
Detto questo ricordiamo che gli studenti disabili devono acquisire le stesse competenze e capacità dei loro compagni di corso e che non vi sono agevolazioni e “scorciatoie” proprio perché noi li consideriamo soggetti come tutti gli altri!
 
Prof.ssa Elisabetta Genovese
Delegato del Rettore alla Disabilità
 
Dott. Guaraldi Giacomo
Servizio Accoglienza Disabili 
 
 

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