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SOFTWARE DIDATTICI: COME SUPERARE LA BARRIERA DEL MOUSE

del: 28/08/2000

Cristina Sassi - Psicologa, Consulente Tecnologie Assistive

Introduzione

L’utilizzo dei software didattici è generalmente impedito a bambini che presentano disabilità motorie in quanto richiede l’utilizzo del mouse.

Tale strumento risulta accessibile solo in caso di buona coordinazione oculo-manuale, di buona motricità fine e di buona capacità di fissazione dello sguardo.

Esistono vari strumenti che consentono di aggirare l’ostacolo "mouse" attraverso diverse modalità di accesso all’interazione coi giochi multimediali: schermo tattile, mouse a joystick, mouse a trackball, tasti del mouse riconfigurabili, software adattati attraverso la scansione (e quindi utilizzabili anche con sensori) o attraverso tastiere personalizzate.

L’articolo ha come finalità quella di fornire una panoramica sulle opportunità esistenti che rendono accessibili nuovi spazi di svago e di apprendimento ai bambini con disabilità motoria.

Uso del mouse: difficoltà

Chi ha familiarità con l’utilizzo del computer cerchi di ricordare i primi approcci a questo strumento, quando cercava di "domare" quell’oggetto che si chiama mouse attraverso il quale oggi si interagisce con quasi tutti i software.

Per prima cosa occorreva individuare il puntatore sullo schermo, puntatore che spesso sfuggiva costringendo, per recuperalo, ad ampi movimenti sul piano. Questi movimenti, in modo non del tutto immediato, venivano "magicamente" riproposti di fronte a noi sullo schermo, richiedendo un buon lavoro di percezione, coordinazione e sintesi.

Quando finalmente ci si era posizionati sul bersaglio, con un perfetto tempismo bisognava produrre due click in rapida successione per ottenere l’apertura del programma o della finestra desiderata.

Nuove difficoltà si incontravano poi quando ci si trovava di fronte al trascinamento, che richiede contemporaneamente la pressione di un tasto e lo spostamento sul piano.

Poi, attraverso l’esercizio, ognuno ha imparato a convivere con il mouse, ma la difficoltà che si deve affrontare ogni volta che si cambia sistema di puntamento (trackball, joystick) testimonia la mancanza di immediatezza e semplicità di queste modalità di accesso.

Uso del mouse: soluzioni

Alcuni problemi nell’utilizzo del mouse possono essere ovviati attraverso le opzioni fornite da "Accesso Facilitato" di Windows (utilizzo del tastierino numerico e regolazione della velocità del puntatore), oppure dalle impostazioni del mouse -velocità del doppio click, velocità ed accelerazione del puntatore, tipo di puntatore, traccia del mouse- (vd articolo Luglio ‘99). A ciò si aggiungano le combinazioni di puntatori ingranditi disponibili gratuitamente da Internet www.provvstudi.vi.it/erica .

Spesso questi accorgimenti non risultano sufficienti per consentire l’utilizzo del computer a chi presenta compromissioni non lievi.

Noi prenderemo qui in esame soltanto l‘accesso ai software didattici, con particolare attenzione ai sistemi di input adatti a bambini in età prescolare e della scuola dell’obbligo.

Partiamo dal caso, ad esempio, di problemi dovuti alla debole forza muscolare (distrofia).

I problemi presentati dal mouse sono dovuti soprattutto alla richiesta di muoversi sul piano coinvolgendo il braccio a partire dalla spalla. In questo caso è necessario ridurre l’ampiezza e la quantità del movimento, con strumenti sufficientemente sensibili in quanto la precisione in questa patologia non è compromessa.

E’ scontato che il soggetto sia già nelle condizioni migliori, in tutti i casi cui si accennerà, per poter esprimere il movimento con poca fatica. Occorre, preliminarmente, studiare un sistema di postura adeguato: è di assoluta importanza prendere sempre in considerazione anche questo aspetto.

Nel caso cui ci stiamo riferendo, oltre ad un mouse che richieda poco movimento, può essere utile anche un sostegno per il braccio che riduca l’attrito e la resistenza del piano di appoggio.

A questo si può associare l’utilizzo di una trackball: si tratta di una sfera che ruota su un supporto fisso (che può essere reso ancora più stabile con del velcro). La sfera deve essere scorrevole, così che ad una spinta ridotta corrisponda un ampio movimento del cursore sullo schermo. Occorre poi prendere in considerazione numero, tipologia e disposizione dei tasti: è bene che sia esclusa la possibilità di pressioni involontarie, anche attraverso uno scudo. Risulta poi assai utile la possibilità di configurare i tasti, o comunque di potere spostare su tasti separati alcune funzioni quali, soprattutto, il doppio click ed il trascinamento.

Lo stesso principio della trackball può essere utilizzato anche in altri casi.

Alcuni bambini hanno la necessità di avere la base del sistema di puntamento fissa per problemi di controllo del movimento, che risulta difficoltoso e impreciso. Oppure, semplicemente, devono poter controllare il puntatore dalla carrozzina.

In questo caso può sempre essere utile una trackball, facilmente impugnabile e con una sfera che offra una maggiore resistenza alla spinta, cosa che permette di guidare il puntatore con minore precisione rispetto al caso precedente.

E’ bene non trascurare anche l’aspetto esteriore degli strumenti, cosa che, specialmente con i bambini, riveste importanza notevole per rafforzare la motivazione al loro utilizzo: l’uso dei colori ed un aspetto gradevole rendono sicuramente più piacevole l’uso di tali strumenti.

Nei casi in cui il bambino abbia una carrozzina elettrica, è probabile che abbia già familiarizzato con un joystick (spesso le carrozzine elettriche sono comandate con questo dispositivo). In questo caso diventa utile ricorrere ad un mouse a joystick anche per il controllo del puntatore, meglio se con tasti separati per doppio click, trascinamento e controllo della velocità del puntatore.

Fino ad ora siamo comunque rimasti legati ad un sistema di puntamento "mediato": il bersaglio non viene raggiunto in modo diretto, ma attraverso un movimento che avviene su un piano differente rispetto a quello dove appaiono gli oggetti su cui si agisce.

Il problema che questa mediazione può causare, insieme a molti altri, viene risolto dallo schermo tattile.

Lo schermo tattile è uno schermo trasparente che si applica sul monitor: toccandolo in corrispondenza del bersaglio si ottiene un click. Questo permette di superare problemi dovuti ad un controllo impreciso del movimento, in quanto è molto più semplice colpire direttamente un bersaglio ben visibile su uno schermo magari di 17 pollici, che non muoversi sullo spazio ben più ristretto del tappetino.

Lo schermo tattile risulta utile anche in caso di difficoltà cognitive, in quanto richiede, per interagire col computer, azioni molto immediate e istintive (i bambini tendono sempre a toccare gli oggetti sul monitor per indicarli).

Non bisogna trascurare, inoltre, l’aspetto assai positivo rappresentato dal fatto che il puntatore appare nel punto in cui avviene il contatto, senza bisogno, quindi, di cercare di recuperarlo attraverso tutto lo schermo.

Lo schermo tattile può essere molto utile quando i bersagli da colpire sono abbastanza grandi, come sempre avviene nei software didattici. Meno agevole è l’utilizzo con altri applicativi, che comunque rimangono accessibili agli adulti in quanto il mouse standard rimane comunque collegato.

In casi più gravi, in cui non sia possibile utilizzare nessuno di questi strumenti, esistono adattamenti di software che si possono utilizzare con tastiere speciali.

Il software "La casa della matematica di Millie", ad esempio, può essere utilizzato con due diversi tipi di tastiera speciale: sulla tastiera vengono riprodotte le videate del software e la pressione sulla tastiera corrisponde al click sullo schermo. Questo procedimento, però, richiede la presenza di un adulto nel momento in cui il bambino vuole cambiare attività, e quindi overlay (aspetto della tastiera).

Nel caso di disabili motori molto gravi, che devono utilizzare la scansione, si può ricorrere ad alcuni software che sono già predisposti per questa modalità di utilizzo. Nella scansione il programma propone, attraverso ad esempio un indicatore luminoso, gli oggetti che possono essere scelti. La selezione può avvenire attraverso l’attivazione di uno o due sensori. I sensori svolgono la funzione di tasto singolo e rendono possibile sfruttare le capacità motorie residue dell’utente, anche se molto limitate (vd articolo Maggio ’99).

In questi software, quindi, l’indicatore si sposta da solo da un oggetto all’altro (è possibile regolarne la velocità), ed il bambino attiva il suo sensore nel momento in cui l’indicatore si trova sull’oggetto desiderato.

Il sensore può essere attivato con la mano, il piede, il capo, il soffio…in qualsiasi modo risulti agevole per l’utente. Il sensore, collegato al computer attraverso un dispositivo chiamato adattatore, manda un segnale di conferma nel momento in cui viene attivato, segnale che corrisponde in genere, in questi casi, al click del mouse.

Per semplificare le cose esiste poi un dispositivo che trasferisce ad un tasto esterno il click del mouse e che si collega al computer direttamente, fungendo anche da adattatore in quanto a questo dispositivo è possibile collegare il sensore.

I software di Anastasis e della Edmark presentano in alcuni casi la possibilità di essere utilizzati a scansione. Così pure per alcuni software freeware (gratuiti) reperibili ad esempio su Internet. Se ne possono trovare un certo numero sul sito dell’Ausilioteca www.ausilioteca.org .

Occorre sempre accertarsi di quale sia il segnale di conferma richiesto (click del mouse, barra spaziatrice, ecc.), per collegare il sensore ad un adattatore che riproduca quel segnale.

Esistono poi altre soluzioni, ancora più specifiche, che comunque vanno valutate sul singolo caso: l’importante è sapere che, comunque, il software didattico può essere utilizzato anche in casi in cui si sarebbe portati ad escluderlo categoricamente. L’importante è che l’aspetto ludico rimanga comunque in primo piano: non ha senso rendere accessibili giochi e attività creati per insegnare divertendo, se poi questi si trasformano, per essere eseguiti, in compiti faticosi e troppo impegnativi. Sarebbe una mossa scorretta, che rischia di compromettere la motivazione all’uso di uno strumento, il computer, che, se accettato, può diventare anche un ausilio importante per lo studio, il lavoro, la comunicazione.

Vantaggi nell’utilizzo di software didattici

Proviamo ad analizzare gli aspetti positivi implicati dall’utilizzo del computer e del software didattico, tenendo presente che una progressiva familiarizzazione con questo strumento va condotta con un progetto sul lungo periodo, che tenga conto anche delle opportunità che l’informatica può offrire al soggetto con difficoltà divenuto adulto.

Innanzi tutto l’interazione col computer permette al bambino di assumere un ruolo attivo (a differenza, ad esempio, della televisione che consente solo di cambiare canale): i software didattici stimolano il bambino a compiere scelte e ad agire attivamente, sollecitano l’analisi critica delle situazioni proposte e favoriscono la comprensione delle relazioni causali.

Le procedure di accesso all’utilizzo del software e di passaggio tra diverse attività, se gestite dal bambino, consentono di memorizzare sequenze procedurali di diversa complessità.

L’utilizzo dei sistemi di input (tastiera e sistemi di puntamento o di selezione) e output (monitor) esercitano e perfezionano la manualità e favoriscono un miglior coordinamento visuo motorio: diverso è proporre un esercizio di riabilitazione fine a se stesso, o invece stimolare l’esplorazione attraverso uno schermo tattile, che, toccato in alcuni punti, fornisce feedback multimediali. In questo caso, ad esempio, possono essere utilizzati alcuni software in cui non viene fatta nessuna richiesta al soggetto, ma il bambino è libero di esplorare gli ambienti che "reagiscono" alle sue sollecitazioni con cambiamenti di azioni, suoni, colori.

Anche l’utilizzo del sensore, che spesso diviene il veicolo di interazione del disabile grave con l’ambiente esterno, può essere proposto in abbinamento al software. In questo modo anche la fase di consulenza e di prova per la scelta del sensore più adatto diventa meno noiosa e più motivante se all’azionamento del sensore fa seguito qualcosa di divertente e controllabile.

La possibilità di utilizzare il computer, inoltre, ha per i bambini un alto valore motivante che può supportare ogni tipo di apprendimento: movimento, colori, suoni, possibilità di ricevere gratificazioni e feedback sono strumenti in grado di allungare i tempi di attenzione, mentre le attività proposte consentono di lavorare su moltissime aree.

In linea di massima i processi di scelta del sistema di accesso e del software seguono due strade diverse: il sistema di input deve essere scelto, come ogni ausilio, per cercare di rendere semplice e agevole una attività che di per sé, data la disabilità, sarebbe troppo faticosa o impossibile. Il software didattico, invece, va scelto in funzione di un progetto didattico ben definito: non è più uno strumento nelle mani del disabile, bensì uno strumento di lavoro dell’adulto con compiti educativi nei riguardi del bambino.

Dott.ssa Cristina Sassi c.sassi@leonardoausili.com

 

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