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VALUTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI UN AMBIENTE DOMESTICO PARZIALMENTE DOMOTIZZATO

VALUTAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI UN AMBIENTE DOMESTICO PARZIALMENTE DOMOTIZZATO

del: 12/06/2018

Dott.ssa Elisa Lettry

L’articolo di questo mese è costituito da un estratto dalla tesi di Laurea in Terapia Occupazionale della Dott.ssa Elisa Lettry, Laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Pavia nel 2014.

Le fasi che hanno condotto alla stesura della tesi sono qui elencate:

- Ricerca del paziente

- Colloquio conoscitivo

- Valutazione competenze e capacità del soggetto

- Valutazione dell’accessibilità del domicilio del paziente

- Presa visione delle tecnologie già in possesso del paziente e valutazione della funzionalità delle stesse

- Ricerca delle tecnologie esistenti per un ambiente domestico domotico e di ambienti domotici costruiti per le disabilità

- Secondo colloquio con il paziente e la famiglia: illustrazione dei risultati della ricerca e valutazione delle tecnologie esistenti, per capire quali fossero necessarie e se  l’interessato fosse disposto ad adottarle.

Il lavoro svolto in questa tesi parte dalla classificazione ICF e considera che il desiderio principale della persona é di essere autonoma al domicilio.

L’obiettivo è stato quello di valutare gli adattamenti e le implementazioni all’impianto domotico attuale considerando il caso in cui il paziente debba vivere da solo.

E’ stato definito il concetto di domotica e sono state analizzate le aree applicative ed i sistemi di controllo che questa offre tutt’oggi.

E’ stata utilizzata come riferimento una struttura già esistente, di supporto all’autonomia delle persone con disabilità motoria e sensoriale attraverso la sperimentazione della domotica in casa.

Il paziente oggetto della tesi è reduce da un’emorragia cerebrale esitata in emiparesi sinistra, orientato spazio-temporalmente. Deambula faticosamente con il bastone e solo per brevi tratti.

Per il domicilio del paziente sono già state adottate delle soluzioni di superamento delle barriere architettoniche a livello condominiale e la casa ha un impianto domotico per la gestione delle luci e delle tapparelle tramite Ipad o Iphone. Ogni ambiente della casa è stato analizzato e per ciascuno è stata proposta qualche implementazione favorente l’autonomia.

Per prima cosa, è stato consigliato un gruppo di continuità UPS, più economico, per garantire la presenza costante di corrente elettrica, continuando con l’installazione di automazioni alle porte e alle finestre.

La cucina è il locale che richiederebbe maggiori modifiche, poiché attualmente è strutturata perché venga usata dalla moglie.

Un sistema di discesa dei ripiani più alti andrebbe posto all'interno dei pensili e, nelle basi, un meccanismo per la fuoriuscita dei cesti estraibili. Inoltre andrebbe installata, in posizione accessibile, una lavastoviglie e inserito un piano di lavoro estraibile sotto al forno. Per lavastoviglie e cappa aspira fumi, si può prevedere un comando a distanza gestito dall’impianto domotico.  Anche l’apertura delle finestre andrebbe automatizzata e inserita nel controllo domotico.

In camera, il letto matrimoniale andrebbe sostituito con un letto singolo motorizzato, che può essere aggiunto alla gestione domotica.

Nel guardaroba e nel bagno alcuni oggetti, essenziali per la vita autonoma, possono essere aggiunti: il servo-muto elettronico e l’asciugamani/asciugacapelli elettrico.

L’apertura della porta per accedere al terrazzo è complessa, quindi questa andrebbe sostituita e automatizzata, mentre le tende da sole sarebbero inseribili negli scenari domotici già in uso.

 

In salotto la maggior parte dei dispositivi è già comandabile, utile sarebbe l'installazione di un sensore di presenza nello studio che accenda luce e computer.

Infine, in lavanderia andrebbe inserita un’asciugatrice, posizionandola ad un livello consono per il paziente, come la lavatrice.

Tutte le proposte di implementazione indicate sono valide per le abilità motorie del soggetto al momento attuale. Se le condizioni di salute dovessero peggiorare, sarebbe necessario rivalutare l'ambiente.

Ad esempio, l'installazione di un sollevatore a soffitto tra camera e bagno faciliterebbe sia la gestione autonoma, sia l’assistenza del caregiver.

La tecnologia non smette mai di evolversi: ogni anno emergono novità in tutti i campi. Sicuramente, in futuro, la scelta degli adattamenti potrà essere sempre più personalizzata ed utile al paziente.

 

 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

TRIOSCHI, D., (2007), Una casa su misura. Domande e risposte per migliorare l'accessibilità domestica, pp.36; 47-49; 53-61;

BAZZINI, G, (2009), Argomenti di Terapia occupazionale vol.2, Ausili per la relazione, la comunicazione e il controllo ambientale, Roma, Aracne, pp.100-103; 409-414;

PROINTEGRA (2010) Guida breve alla realizzazione di un progetto di domotica, Prointegra pp. 9-10;

http://portale.siva.it/files/doc/library/A07_Lefosse_Pietro_Luigi.pdf

https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-tornare-a-casa.pdf

http://www.aito.it

www.ausili.eu 

http://www.disabiliforum.com/forum/12399-vivere-da-solo.html

http://www.domoticaegodom.it/applicazioni/ausili-disabili

http://www.bticino.it

http://www.abilitychannel.tv/video/domotica-per-disabili-la-casa-del-futuro/

http://www.oltrelebarriere.net/soluzioni-per-laccessibilita-della-propria-abitazione/

http://vividomotica.it/

http://www.centrodomotica.it/www/home/

http://www.professionisti.bticino.it/

http://www.servetto.it/index.php/it/

 

Dott.ssa Elisa Lettry elisa.lettry@gmail.com

 

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