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DISABILI, L'AUTONOMIA ATTRAVERSO GLI AUSILI

del: 28/10/2014

Alessandra Sorrentino

(articolo pubblicato su Piazza Grande - Reggio Emilia)

 

Dalle macchine di lettura ai tutor informatici, sono tantissimi gli strumenti che permettono alle persone con disabilità di essere più indipendenti. Ma la carenza di risorse dovuta alla crisi pesa e il Nomenclatore Tariffario è fermo a 20 anni fa 

Maria è una signora cieca che vive con la figlia. Grazie a una macchina di lettura, una sorta di ‘scanner’ con una pulsantiera, riesce a scrivere le “lettere ai suoi morosi” e a leggerle, ascoltandole in cuffia, in totale privacy. Sofia frequenta la prima media e grazie a un tutor informatico, che insieme a lei legge i testi, evidenzia le parole, controlla ortografia e grammatica, può migliorare i suoi risultati scolastici e non avere problemi nei rapporti con i compagni, lasciandosi alle spalle la dislessia. Queste sono soltanto alcune storie di persone che, grazie agli ausili tecnologici, possono esprimere se stesse senza essere percepite immediatamente come disabili. Purtroppo, la carenza di risorse, determinata da una crisi economica che dura ormai da anni, non è un buon alleato per chi di questi ausili ha bisogno. “Alla tecnologia non si delega, se ne fa uso, attivamente per risolvere un problema o aggirare un ostacolo e se lo strumento arriva nelle mani e nel contesto giusto può fare grandi cose – racconta Cristina Sassi di Leonardo Ausili Informatici, azienda reggiana che grazie a un team multidisciplinare da anni si occupa di ausili informatici offrendo anche formazione, consulenza e assistenza in tema – Ma purtroppo, a parte alcune sparute e per lo più sconosciute iniziative regionali volte a sostenere i privati nell’acquisto di ausili e sussidi tecnologici (tra le quali la legge 29/97 dell’Emilia-Romagna), l’unico vero riferimento per avere agevolazioni è il Nomenclatore Tariffario, un elenco di ausili che il Servizio sanitario nazionale sovvenziona totalmente o parzialmente in presenza di determinate patologie. Il problema enorme è che le descrizioni degli ausili risalgono a più di 20 anni fa e perché gli ausili più moderni vi rientrino occorre impegno e buona volontà da parte dei medici che li prescrivono”. E in un Paese dove a produrre gli ausili spesso sono aziende relativamente piccole, con attenzione specifica alle difficoltà degli utenti, “i costi di ricerca e sviluppo incidono in modo importante sui prezzi, dal momento che il mercato è ristretto e i numeri non molto alti”, continua Sassi.

E se i tagli dovuti alla crisi toccano la scuola e, in particolare, gli alunni con disturbi nell’apprendimento? “L’attenzione verso i DSA è cresciuta in modo notevole negli ultimi decenni ed è stato raggiunto un traguardo importantissimo, cioè la legge 170 del 2010 che sancisce, tra gli altri, il diritto degli studenti agli strumenti compensativi nello studio e nelle prove scolastiche. Questo, insieme al fatto che tali strumenti hanno in genere un costo accessibile, fa sì che, quando la legge viene applicata, gli studenti con disturbo dell’apprendimento possano affrontare con sufficiente serenità il percorso scolastico. A Reggio, poi, questa cultura si sta radicando ancora di più grazie alla presenza dell’Università, con docenti autorevoli come Giacomo Stella che, da sempre, si occupa di studiare i disturbi dell’apprendimento, e servizi territoriali pubblici e privati che lavorano molto bene”. Conclude Cristina: “Credo che il problema dei tagli vada invece a penalizzare pesantemente chi non ha risorse per potersela cavare solo con l’ausilio della tecnologia, e cioè le persone con disabilità più gravi e spesso meno tutelate dalla legge”. 

Alessandra Sorrentino

reggioemilia@piazzagrande.it

 

Piazza Grande, il giornale di strada di Bologna, sbarca a Reggio Emilia. Nato nel 1993, nell'anno in cui celebra il ventennale della sua fondazione, quello che è stato il primo giornale di strada italiano annuncia l'uscita del primo numero dell'edizione locale reggiana. I partner locali dell'associazione bolognese Amici di Piazza Grande Onlus, che edita il giornale, sono l'associazione Papa Giovanni XXIII, il Centro Servizi del Volontariato Dar Voce e il Forum Terzo Settore.

A Reggio Emilia Piazza Grande proporrà il modello che ha consentito a tante persone senza dimora di avere un'opportunità di reddito e un giornale che possa rappresentarli e affrontare temi vicini alla marginalità sociale. Le persone che vorranno impegnarsi nella diffusione del giornale riceveranno dieci copie gratuite e le proporranno in strada chiedendo un'offerta libera. Successivamente potranno impiegare il ricavato per acquistare altre copie presso la redazione al prezzo di 0,75 euro per rivenderle in strada sempre a offerta libera (il giornale non ha prezzo di copertina). In questo modo, i diffusori ricavano un reddito minimo e il giornale recupera fondi per la produzione del numero successivo. Direttore editoriale dell’edizione reggiana è Liviana Iotti, notissima giornalista reggiana, e caporedattore è Vincenzo Cavallarin. Del comitato editoriale fa parte anche Carlo Possa, dell’Ufficio comunicazione di Legacoop Reggio Emilia.

Nell’era di internet Piazza Grande vuole essere un giornale che “si riceve – come scrive nell’editoriale Liviana Iotti – dalla mano di qualcuno. E non è quella dell’edicolante, ma di una persona che si mette in gioco in un momento di difficoltà. La povertà, la marginalità, l’esclusione sociale – continua Liviana Iotti – saranno temi che spesso affronteremo. Piazza Grande lo riceverete proprio da chi queste esperienze le sta vivendo in prima persona". La collaborazione a Piazza Grande sarà volontaria. Il giornale vuole anche essere una palestra “per giovani che non trovano ancora spazio su altre pagine o su altri mezzi di comunicazione. Anche in questo ambiente – spiega Liviana Iotti – esistono povertà ed emarginazione”.

 

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