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REPORT DA CLOSING THE GAP

del: 31/10/2002

Dott.ssa Alessandra Eselli  

Nei giorni dal 17 al 19 ottobre si è tenuta a Minneapolis (USA) la ventesima edizione di Closing The Gap, conferenza annuale in materia di tecnologia nell’educazione speciale e nella riabilitazione.

A livello internazionale la conferenza è considerata un momento di incontro molto importante per tutti coloro che operano nel campo della tecnologia e delle applicazioni particolari per le persone affette da disabilità.

Anche quest’anno noi eravamo presenti e vogliamo condividere con voi alcune delle impressioni che ne abbiamo tratto.

Innanzi tutto, visto che è la prima volta che parliamo della conferenza di Minneapolis, soffermiamoci un istante sul titolo che gli organizzatori hanno scelto: CLOSING THE GAP (“Colmare la distanza”).

L’impressione che si ha da subito è quella di un approccio pragmatico che tende a valorizzare ogni aspetto della tecnologia al fine di annullare la distanza che inevitabilmente si viene a creare a scuola, come sul posto di lavoro, tra le persone affette da disabilità e quelle cosiddette normali. E’ innegabile che un bambino cieco avrà più difficoltà ad utilizzare il libro di scuola rispetto ad un bambino che invece ci vede bene; così come è abbastanza palese immaginare le difficoltà che avrà un impiegato tetraplegico nell’utilizzo dei programmi che i suoi colleghi controllano in ufficio attraverso l’uso di tastiera e mouse.

Il varco funzionale tra normodotati e disabili sfocia purtroppo in una passività professionale e in un isolamento sociale di questi ultimi che abbandonano il campo per lasciar spazio a chi “riesce meglio”!

Al giorno d’oggi, quando l’espressione massima di capacità e la diffusione dell’informazione avvengono per via telematica, non può più esserci un divario tra chi vede e chi no, tra chi usa le mani e chi no, tra chi parla e chi no.

Fortunatamente l’evoluzione tecnologica si muove molto velocemente e se possono essere ideate strategie operative o dispositivi ergonomici per ottimizzare e massimizzare i risultati di chi non incontra particolari problemi nel servirsi dei sistemi standard, perché non possono essere immaginate soluzioni Hi-Tech anche per coloro che invece di difficoltà sembrano averne molte?

E questo è stato l’argomento principale di Closing The Gap: operatori del settore, disabili, insegnanti e aziende si sono incontrati per il 20° anno consecutivo per scambiarsi opinioni, esperienze, valutare novità, presentare nuove idee.

La prima impressione, nonostante quello che si possa pensare e che troppo spesso si sente dire, è che il nostro Paese non è poi così indietro per quello che concerne l’utilizzo della tecnologia a livello privato.

Purtroppo la difficoltà di reperire certe tecnologie sul mercato a prezzi accettabili, ha determinato un rallentamento nell’inserimento delle stesse in ambienti pubblici, lavorativi e scolastici. Fortunatamente, le aziende che operano nel settore si stanno sempre più avvicinando agli operatori, fornendo non solo i dispositivi, ma supportandoli nelle strategie applicative e nella personalizzazione oltre che nell’utilizzo.

L’obiettivo di tale impegno deve naturalmente essere quello di raggiungere un livello di collaborazione tale per cui non ci stupirà più vedere come all’estero i disabili, gli operatori del settore, gli insegnanti e le aziende stesse lavorino insieme per ottenere i migliori risultati; non sarà poi così strano assistere ad una conferenza durante la quale un terapista racconta la sua esperienza con il tal prodotto al fine di fornire migliori indicazioni per il suo utilizzo; non rimarremo particolarmente stupiti vedendo un disabile che dimostra un prodotto che per lui ha fatto la differenza e gli ha permesso di integrarsi al meglio.

Lasciatemi anche sottolineare il fatto che grosse novità rispetto ai due anni precedenti non si sono viste, fatta eccezione per qualche progetto specifico e veramente innovativo come il sistema a controllo cerebrale e l’animazione 3D per l’apprendimento della LIS da parte di soggetti sordomuti.

La tendenza ad utilizzare il computer come strumento di comunicazione o come ausilio per fruire dell’informazione (biblioteche on-line, giornali via Internet, ecc…) è sempre più largamente accettata da tutti gli ambienti e da tutte le tipologie di handicap.

L’introduzione sul mercato da parte delle aziende produttrici di hardware dei Pocket PC (piccoli computer tascabili) o dei portatili con monitor tattile integrati, fa sì che queste tecnologie abbiano subito un notevole abbassamento dei prezzi e siano oggi alla portata del privato così come della struttura pubblica o dell’azienda stessa.

Al tempo stesso, le caratteristiche di accessibilità che i produttori di software stanno tentando sempre più di inserire nei prodotti standard (basti pensare alle opzioni di accesso facilitato di Microsoft Windows), hanno reso sempre meno pressante la necessità di ideare software dedicati per l’accesso da parte di gravi disabili motori e/o sensoriali.

La conseguenza di un’apertura al mercato standard rispetto a quello di nicchia delle tecnologie dedicate ai disabili è una notevole riduzione dei prezzi e una sempre più larga diffusione anche a livello puramente informativo dei dispositivi disponibili.

Due sole domande ancora ci rimbalzano in testa tornando a casa: “quando saremo pronti anche in Italia ad accettare la tecnologia come strumento rafforzativo per le nostre capacità educative, riabilitative e professionali e smetteremo di vederla come un ostacolo? Quando vedremo anche nelle nostre fiere tanti disabili perfettamente integrati con gli operatori del settore e primi attori di un mondo che li riguarda così da vicino come questo delle tecnologie compensative?”

Non abbiamo voluto, in questa sessione, darvi un elenco dei dispositivi che abbiamo visto e provato a Closing The Gap, sono in linea di massima gli stessi strumenti che oggi si possono reperire sul mercato italiano. Preferiamo segnalarvi l’indirizzo Internet sul quale potrete reperire voi stessi tutte le informazioni in proposito. Quello che ci preme veramente sottolineare è che oggi si può “Colmare la Distanza”.

L’appuntamento quindi è fissato per la fine di Novembre, ad Handimatica, la nostra migliore occasione di incontro, per dimostrare a noi stessi prima di tutto che non abbiamo nulla da invidiare agli altri Paesi.

 

www.closingthegap.com

www.handimatica.it

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