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SIMBOLI BLISS NELLA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA

SIMBOLI BLISS NELLA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA

del: 10/12/2009

Chiara Chialva

Pubblichiamo, nell'intervento di questo mese, un estratto del terzo capitolo della tesi di Laurea in Logopedia dal titolo: “la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) nell'adulto cerebroleso: criteri per la scelta della migliore strategia d'uso”, discussa dalla dott.ssa Chiara Chialva presso l'Università degli Studi di Torino nell'anno accademico 2008-2009.

Questo interessante lavoro, analizza in modo molto argomentato aree critiche e punti di forza nell'applicazione di strategie di Comunicazione Aumentativa e Alternativa in adulti afasici, con particolare riferimento alle metodologie di valutazione.

Il contributo qui presentato descrive le caratteristiche di un sistema di simboli, il Bliss, che negli ultimi anni ha trovato applicazione in interventi di CAA  rivolti sia ad adulti che a bambini.

Ringraziamo la dott.ssa Chialva per averci dato la possibilità di condividere parte di questo lavoro con i lettori del nostro notiziario.

I SIMBOLI BLISS

I simboli Bliss sono segni grafici basati sul significato e non sulla fonetica. Essi sono strutturati in un vocabolario standard (circa 2000 simboli) e sono disponibili in forma di “ stamps ” (francobolli adesivi), per essere collocati su supporti cartacei (tabelle di comunicazione), o nella versione informatizzata.

Il paziente può così comunicare sia attraverso l'indicazione dei simboli posti sulla propria tabella, sia mediante la selezione degli stessi sul computer. In entrambi i casi fruirà di vantaggi diversi: nel primo caso, la tabella è più semplice, maneggevole e facilita l'interazione immediata, nel secondo caso l'ausilio informatico consente la trascrizione grafica e sonora dei messaggi. L'utente, in relazione all'età, livello intellettivo e possibilità motorie, può comporre messaggi di diversa complessità: da forme sintetiche simili alla parola/frase, a forme via via più articolate. (…)

 

LO SVILUPPO DEI SIMBOLI BLISS

Il linguaggio Bliss, a differenza degli altri codici alternativi, non nasce come strategia comunicativa nell'ambito della CAA, ma come linguaggio ausiliario universale al servizio della popolazione mondiale.

Tale sistema deve il suo nome a Charles K. Bliss (…), un ebreo austriaco, ingegnere chimico che, nel 1941, fuggito da un campo di concentramento, giunse profugo a Shanghai. Nel periodo della sua permanenza in Cina due fattori influenzarono profondamente la sua vita: la scrittura ideografica cinese e la struttura e modalità operativa con cui l'Organizzazione Internazionale governava in quel periodo a Shanghai.

Egli aveva constatato infatti che tutti i cinesi potevano leggere gli ideogrammi, indipendentemente dai loro diversi dialetti perché si tratta di una scrittura analogica che fa riferimento diretto alla realtà.

Inoltre, la modalità con cui l'Organizzazione Internazionale governava Shanghai lo aveva convinto che una cooperazione internazionale era possibile, ma era necessario creare un linguaggio comune a tutti gli uomini.

Infatti, tale Organizzazione era costituita da persone di nazionalità diverse che riuscivano a lavorare pacificamente insieme, malgrado le situazioni conflittuali dei loro paesi di origine.

Queste due realtà fecero riflettere Bliss sulla possibilità di creare un linguaggio universale, che tutti potessero usare senza rinunciare alla propria lingua madre e che consentisse una comunicazione al di là delle barriere linguistiche. Decise allora di dedicare tutto il suo tempo a questo scopo e, dopo sette anni di studio e lavoro (nel frattempo si era trasferito in Australia), pubblicò nel 1949 Semantography, il libro in cui spiega i fondamenti del nuovo linguaggio e le sue possibilità d'uso.

Semantography è dunque un linguaggio pianificato con un target molto ambizioso: la popolazione mondiale. Secondo il suo autore, il linguaggio presenta caratteristiche tali da poter essere utilizzato sia da un bambino indigeno di una tribù africana sia da un adulto acculturato del mondo occidentale. Per questo principio il linguaggio Bliss mantiene un adeguato livello di “neutralità” rispetto alle culture e alle religioni delle differenti popolazioni.

Per usare le parole dell'autore, il sistema Bliss “vuole essere uno strumento pratico, una scrittura ausiliaria a scopi comunicativi tra differenti nazioni” (..).

 

MODELLO OPERATIVO DI BASE E LA CLASSIFICAZIONE DEI SIMBOLI.

  

Per creare una scrittura di facile comprensione ed utilizzo, Bliss ha fatto riferimento alla fenomenologia naturale, a ciò che avviene nel mondo reale e alle conoscenze enciclopediche per rappresentare in forma simbolica gli elementi che costituiscono la base logica ed operativa del suo linguaggio.

Egli ha preso in considerazione ciò che accade nel mondo della natura e ciò che fa parte del cosiddetto “senso comune”, per trarne dei semplici principi di base che potessero svolgere una funzione strutturale, sintattico-grammaticale nell'ambito del suo sistema. Sono stati sufficienti per questo tre categorie di simboli che rappresentano tre ordini di significati (cosa chimica, azione fisica, valutazione umana) ed i simboli per le coordinate spazio/temporali.

Infatti, secondo Bliss, le realtà oggettive esistenti nel mondo sono costituite dalle seguenti categorie.

- Cose chimiche (liquide, solide, gassose): questo primo gruppo di simboli è costituito da tutto ciò che esiste realmente nello spazio ed è percepibile dall'uomo mediante i suoi organi di senso;

- Azioni fisiche: tale ordine di significati è costituito dalle azioni prodotte dalle cose che possono muoversi, agire in una dimensione spazio/temporale;

- Valutazione umana : questo terzo ordine di significati rappresenta la valenza che l'uomo trae nel suo rapporto con gli elementi naturali e reali, cioè, la valutazione che ognuno di noi dà alle cose che lo circondano. Rappresenta l'elaborazione dell'esperienza, che è quindi soggettiva e variabile, ma importante perché è il risultato delle nostre percezioni e riflessioni, in definitiva del nostro pensiero.

Da tale categorizzazione ne deriva che il mondo è costituito da cose che compiono azioni in un certo modo, in un tempo e in uno spazio. Questa sintesi ipercategoriale rappresenta, per Bliss, anche un modello grammaticale che egli definisce grammatica universale.

Per quanto riguarda invece l'aspetto grafico, Bliss ha individuato in undici caratteri-lineari, e nella dinamica della loro combinazione, la possibilità di rappresentare il profilo di qualunque cosa ed ha costruito, con questi caratteri-lineari, un numero limitato di simboli (circa 100) che costituisce un vocabolario base di significati, che a loro volta possono essere combinati tra loro e generarne via via un numero illimitato.

Nel complesso i simboli che costituiscono la struttura portante di tutto il linguaggio sono:

11 caratteri-lineari

24 simboli internazionali : i numeri, i simboli delle operazioni matematiche, la punteggiatura, il simbolo della freccia, di musica la linea obliqua (/) utilizzata per cancellare le parole scritte sbagliate;

6 simboli arbitrari :

- significato contrario (per esempio, significato contrario + “amore” diventa “odio”),

- cosa chimica,

- azione fisica,

- tempo cronologico (passato, presente, futuro),

- valutazione umana,

- creazione.

8 simboli grafici :

Come accennato precedentemente, Bliss fa derivare l'organizzazione del suo linguaggio dalla fenomenologia naturale di causa ed effetto e dalla relativa sequenza spazio/temporale.

Quindi i tre significati relativi a cosa chimica, azione fisica e valutazione umana rappresentano le modalità operative della sua grammatica universale. Gli stessi simboli in formato grafico ridotto e posti sopra un simbolo ne cambiano la funzione e diventano degli indicatori di funzione. Per esempio, il simbolo di azione sopra quello di “piedi”, assume il significato di “andare”.

Nella composizione di frasi il nesso logico viene perciò evidenziato:

-dai significati che definiscono l'azione,

-dalla struttura spazio-temporale della frase,

-dagli indicatori di funzione. 

Come si è potuto osservare, con pochi segni Charles K. Bliss è riuscito a costruire un linguaggio pianificato, artificiale nella sua realizzazione ma “naturale” nell'interpretazione del suo autore per la struttura dei simboli.

Il sistema Bliss non è stato utilizzato come linguaggio internazionale ausiliario secondo la finalità del suo autore, ma ha trovato ampio impiego nell'ambito della CAA. Dagli anni Settanta, infatti, è stato utilizzato come il primo e più diffuso linguaggio alternativo a livello internazionale.

Le prime esperienze con questo linguaggio risalgono al 1971 quando un'équipe multidisciplinare del Crippled Center's di Toronto, che già cercava di elaborare un linguaggio simbolico per bambini intelligenti ma anartrici, venne casualmente a conoscenza dei simboli Bliss. Essi provarono ad applicarlo a un primo gruppo di sei bambini e successivamente, visti i risultati, lo hanno diffuso a livello internazionale.

I simboli Bliss, sia per il loro aspetto combinatorio, sia per la grafica geometrica, si prestano a rappresentare qualsiasi significato, benché una delle critiche ricorrenti a questo sistema sia la non immediata trasparenza dei significati.

Chiara Chialva bruna.chiara@libero.it

Chiara Chialva bruna.chiara@libero.it

 

Riferimenti bibliografici

Bliss, C.K. (1949) Semantography. Semaqntography publications, Sidney, Australia.  

Gava, M.L. (2007) La Comunicazione Aumentativa Alternativa tra

pensiero e parola . Edizioni Franco Angeli, Milano.

 

Link utili

Sito dedicato ai simboli Bliss ed al loro autore

http://www.blissymbolics.us/

Pagina da cui è possibile scaricare materiali sulla “semantografia” pubblicati da Charles K. Bliss tra il 1942 e il 1965 (in inglese).

http://www.semantography.com/

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