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SOFTWARE DIDATTICO: I PROGRAMMI "CHIUSI"

del: 23/12/2000

Dott.ssa Cristina Sassi 

L’articolo di questo mese propone di analizzare alcune caratteristiche dei programmi cosiddetti “chiusi”.I programmi chiusi sono caratterizzati da contenuti rigidi ed invariabili e, dopo l’eventuale installazione, sono immediatamente fruibili. Appartengono a questa categoria gran parte dei software didattici comunemente in commercio. Con “programmi aperti”, invece, ci riferiamo a tutti quei software che forniscono una struttura, una “cornice” all’interno della quale è possibile inserire, più o meno liberamente, contenuti personalizzati in base alle esigenze della figura educativa (che si avvale del software per il proprio progetto) o dell’utente finale. Iniziamo la nostra analisi dai programmi chiusi, più conosciuti e diffusi, rimandando ad un articolo successivo l’analisi delle caratteristiche dei programmi aperti.

Alcune caratteristiche

I programmi chiusi possono essere suddivisi per aree tematiche, in base alle diverse abilità cognitive che stimolano ed attivano attraverso le varie attività proposte. Si va dalla letto-scrittura, alle lingue straniere, all’area logico-matematica, alla creatività, alla cultura generale; alcuni software sono tematici e trattano un unico argomento (La casa della Matematica di Mille - Edmark) , altri invece propongono attività diverse coprendo più aree (Giochimpara: scuola 1° anno – The Learning Company); in genere questi ultimi accompagnano gli apprendimenti tipici dei vari cicli della scuola dell’obbligo. Una ulteriore categorizzazione possibile riguarda il livello di difficoltà delle attività proposte: spesso sono disponibili diversi livelli; in alcuni casi è l’adulto o l’utente stesso che decide il livello di difficoltà da affrontare (So di più - Prime Lezioni – Knowledge Adventure), in altri casi è il software stesso che “memorizza” i progressi dell’utilizzatore e propone via via livelli di complessità crescente (Collana “La grande Matematica” - Edmark). Quasi sempre questi programmi forniscono un feedback per le attività svolte, prevedendo gratificazioni in caso di successo, incoraggiamenti e facilitazioni in caso di errore.

Pregi

Il pregio immediatamente evidente di questi software e quello di fornire un prodotto già “confezionato” ed immediatamente fruibile. In molti casi la creazione del software ha tenuto conto dell’apporto di diversi esperti che hanno contribuito alla sua progettazione ed alla sua realizzazione, arricchendolo quindi non solo dal punto di vista della quantità delle attività proposte, ma soprattutto di competenza professionale e quindi di qualità. Questo consente di risparmiare il tempo che andrebbe dedicato alla ideazione e realizzazione di un esercizio o di una presentazione di contenuti.

Difetti

La difficoltà più comune, nella scelta di un software didattico, è quella di trovare un prodotto già completo che risponda integralmente ai propri bisogni. Soprattutto se il software deve essere utilizzato da bambini con problemi, risulta assai difficile trovare un programma completamente accessibile e fruibile. Una delle difficoltà che si presentano più spesso è quella legata a problemi visivi: i bambini ipovedenti, o che hanno difficoltà nel mantenimento dello sguardo, spesso trovano difficile seguire il puntatore. A questo problema si può ovviare con alcuni puntatori ingranditi, che purtroppo all’interno di alcuni di questi programmi non funzionano, in quanto gli stessi software comprendono un proprio puntatore. Questo problema, ad esempio, rende quasi inutilizzabile la scansione con alcuni software che la prevedono (La casa del tempo e dello spazio di Trudy - Edmark), in quanto la freccia che si sposta automaticamente per consentire l’utilizzo tramite un sensore è assai poco visibile. Questi software, poi, sono spesso rigidamente legati alle età di riferimento per quanto riguarda la presentazione grafica: gli ambienti più semplici e meno animati (e quindi maggiormente fruibili da chi presenta difficoltà motorie) sono spesso legati a contenuti adatti a bambini molto piccoli (Omnia Junior – De Agostini versus Encarta 2000 – Microsoft).

Criteri di scelta

I criteri di scelta di questo tipo di software sono molteplici: innanzi tutto è bene verificare e conoscere chi ha progettato e realizzato il software; spesso i software che sono semplici traduzioni di software stranieri (per lo più americani) presentano incongruenze con i programmi scolastici e le modalità educative tipiche della nostra cultura: basti pensare alla lettura sillabica delle singole lettere (Bi, Effe), non più in uso da anni nelle nostre scuole, ma che continua ad essere riproposta da molti di questi software (So di Più Primi Passi – Knowledge Adventure). Ecco perché, soprattutto per le prime fasi di apprendimento della letto-scrittura, è bene affidarsi a case produttrici italiane, o comunque a software la cui localizzazione sia stata curata da esperti italiani. Il termine “esperti”, in questo caso, non si riferisce soltanto ad esperti di informatica, ma soprattutto a professionisti in campo didattico ed educativo. E’ bene inoltre che i programmi rendano consultabile il progetto e le finalità che hanno guidato la creazione del software (schede “Progetto” dei software Anastasis). Ciò aiuta non solo a verificare l’idoneità del software per il perseguimento degli obiettivi didattici che ci si prefigge di conseguire, ma fornisce ulteriori spunti per il suo utilizzo, ampliando il campo di applicazione oltre al singolo caso contingente.

Dopo aver verificato l’idoneità dei contenuti del software per perseguire definiti obiettivi, occorre compiere una valutazione della modalità di presentazione degli stessi, in funzione delle caratteristiche dell’utente finale. Il tipo di presentazione, la ricchezza di colori, animazioni, la complessità strutturale possono rendere i contenuti non fruibili se esistono problemi cognitivi che non consentono di orientarsi in un ambiente virtuale troppo ricco ed articolato, o problemi sensoriali per i quali non è previsto un accesso alternativo (comandi solo verbali in caso di ipoacusia).

In genere è bene sì privilegiare una presentazione accattivante che sappia catturare l’attenzione del bambini, ma è bene anche tenere presente che troppi stimoli tendono a disperdere energie attentive a scapito del compito specifico che il software propone.

La complessità può essere aggravata dalla modalità di interazione con il software: già utilizzare il mouse comporta una elaborazione cognitiva non indifferente; utilizzare più tasti della tastiera aventi funzioni non immediatamente intuitive può rendere tale elaborazione ancora più gravosa. L’accesso al software tramite i tasti della tastiera è in genere previsto per facilitare l’accesso a chi presenta disabilità motorie, non cognitive.

Non bisogna infine trascurare il fatto che il tipo di presentazione deve essere adeguato al ruolo sociale e all’età mentale del soggetto, oltre che al livello cognitivo. Proporre ad un adolescente, anche se con difficoltà cognitive, attività di chiara connotazione infantile può provocare netti quanto giustificati rifiuti.

Purtroppo le versioni dimostrative di questi software sono assai poche, mentre è forte l’esigenza di chi deve sceglierli di poter valutare preventivamente la reale rispondenza ai propri bisogni.

Importante risulta quindi avere a disposizione una presentazione il più possibile esauriente del software, con schede di valutazione e modalità flessibili di ricerca. Esistono su Internet servizi di questo tipo.

Uno per tutti è il Servizio di Documentazione sul Software Didattico del CNR di Genova (questo ed altri link alla pagina www.leonardoausili.com/link.htm).

Un arricchimento utile, non sempre previsto in questo tipo di servizi, è quello di fornire schede di valutazione di chi ha già utilizzato il software e quindi ha già verificato nella pratica la rispondenza a specifiche esigenze ed eventuali elementi critici.

Conclusioni

Concludiamo sottolineando che la vastità del tema trattato ha reso necessario impostare questo articolo come una elenco di spunti di riflessione molto legati all’aspetto pratico della scelta del software, rimandando ad altre figure la trattazione degli aspetti più teorici dell’utilizzo didattico di strumenti multimediali.

Dott.ssa Cristina Sassi c.sassi@leonardoausili.com

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