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AUSILI INFORMATICI: UN PROGETTO PER LA SCUOLA
del: 17/08/1999
Presentiamo qui la relazione di una insegnante di sostegno, che ha partecipato ad un corso di alta qualifica inerente l'utilizzo degli strumenti informatici con alunni portatori di handicap.
Relazione Finale Corso di Alta Qualificazione "L'informatica quando le parole non bastano"
All'inizio dell'anno scolastico fu fatta la richiesta all'ASL per avere la diagnosi funzionale dell'alunna poiché, probabilmente a causa del passaggio dalle scuole medie inferiori a quelle superiori, questo documento non era presente nel suo fascicolo. La risposta della neuropsichiatra di riferimento fu che, siccome conosceva troppo poco il caso avendo incontrato la ragazza soltanto un paio di volte, avrebbe richiesto un incontro con lei e con la famiglia e poi sarebbe venuta a scuola per stendere la diagnosi funzionale insieme all'insegnante di sostegno.
Ne è risultato un documento piuttosto essenziale in cui sono rilevati in modo sintetico gli aspetti problematici e alcune potenzialità scaturite dal colloquio fra insegnante di sostegno e neuropsichiatra. L'analisi critica di questa diagnosi funzionale può soltanto sottolineare come ci sia stato accordo fra le considerazioni e le rilevazioni fatte dall'insegnante di sostegno e dalla neuropsichiatra. Dalla diagnosi funzionale, ma soprattutto dalla conoscenza dell'alunna maturata durante l'intero anno scolastico, emergono fondamentalmente due tipi di aree problematiche: la prima, strettamente connessa con il tipo di handicap (tetraparesi spastica), è l'area motorio-prassica mentre l'altra è relativa all'area cognitiva e neuropsicologica.
Per quel che riguarda l'area motorio prassica quest'anno si sono evidenziati problemi specialmente di motricità fine nella realizzazione delle tavole di arte, nel disegno delle figure per i teoremi di geometria, nell'uso del mouse in laboratorio di informatica (per quel che riguarda gli spostamenti la ragazza cammina con l'aiuto di quadripodi e ciò la rende molto più autonoma di chi usa esclusivamente la carrozzina).
Nell'area cognitiva sono emerse difficoltà di astrazione ove è richiesta una rappresentazione mentale complessa in particolare nell'acquisizione dei concetti di scienze della terra, come ad esempio la struttura interna della Terra o gli edifici vulcanici, (questa materia non è molto interessante per L. e ciò aumenta le sue difficoltà che per contro sono rese meno gravi dalla disponibilità dell'insegnante).
Nell'area neuropsicologica sono emersi problemi di organizzazione spazio temporale relativamente alle situazioni più astratte come ad esempio la memorizzazione di eventi storici e il loro ordine temporale oppure la memorizzazione "visiva" di località storiche su una cartina muta.
Per quel che riguarda l'autonomia L. necessita di un aiuto per l'igiene personale ma questo compito è sempre stato affidato ad un'operatrice del Comune e solo in situazioni eccezionali, come ad esempio la gita scolastica, è intervenuta l'insegnante di sostegno.(anche questo aspetto, che può sembrare marginale, ha fatto sì che l'insegnante di sostegno potesse mantenere il suo ruolo d'insegnante).
L'alunna L.. ha frequentato il primo anno di un Istituto Superiore ed è stata affiancata dall'insegnante di sostegno per un totale di 10 ore settimanali (ho utilizzato l'espressione "è stata affiancata dall'insegnante di sostegno " perché le funzioni dell'insegnante di sostegno nel caso di questa ragazza, che ha seguito il programma di classe con risultati in alcune materie anche ottimi, sono piuttosto atipiche, anche se necessarie) così ripartite:
- n" ore 3 (su 4) di Matematica
- n° ore 3 (su 4) di Latino
- n" ore 3 (su 3) di Scienze della Terra
- n" ore 1 (su 2) di Arte
a queste ore si devono aggiungere tre ore di lingua straniera e un'ora di latino in cui l'alunna è aiutata da un tutor e un'ora di matematica in cui la ragazza è insieme con un'alunna di 5° che utilizza in questo modo l'ora alternativa allo studio della religione cattolica (queste figure che si aggiungono all’insegnante di sostegno non hanno alcuna responsabilità didattica, ma permettono di non lasciare mai l'alunna senza aiuto nelle ore delle discipline che le creano qualche difficoltà e favoriscono l'instaurarsi di altri rapporti di amicizia anche con compagni delle classi terminali).
L'alunna non ha problemi cognitivi ma l'insegnante di sostegno le è indispensabile fondamentalmente per due motivi: è un aiuto, con competenze specifiche, nelle discipline dell'area scientifica e in latino dove è necessario seguire le spiegazioni con attenzione e prendere appunti (queste sono due cose che l'alunna non potrebbe fare contemporaneamente poiché è eccessivamente lenta nella scrittura) e dove, per i suoi problemi legati alle difficoltà di astrazione, a volte necessita di spiegazioni e di esercitazioni aggiuntive specialmente in preparazione delle verifiche orali e scritte.
Quest'anno, essendo il primo delle scuole superiori, si è cercato, specialmente nei primi mesi, di costruire per lei migliori condizioni affinché potesse inserirsi senza problemi nella nuova realtà scolastica e quest'obiettivo è stato realizzato sia come rapporti di amicizia instaurati con le compagne, sia come relazioni stabilite con i docenti e con le figure del personale ausiliario.
I problemi di motricità fine relativi alla realizzazione delle tavole di arte sono stati risolti con l'aiuto delle compagne o dell'insegnante di materia per i passaggi più difficili, mentre la realizzazione di figure geometriche precise, indispensabili per affrontare la dimostrazione dei teoremi di geometria, non sono stati risolti e per questo L. ha sempre avuto bisogno di qualcuno che disegnasse per lei: alla luce delle conoscenze acquisite in questo corso, si potrebbe suggerire l'utilizzo di uno scanner tramite il quale si potrebbero riprodurre ed ingrandire figure di base, facilmente reperibili nei testi di geometria, alle quali poi l’alunna potrebbe apportare eventuali modifiche in base al testo del problema (quest'anno io stessa preparavo le figure per le dimostrazioni sia da fare in classe sia a casa, ma ciò richiede tempo e costituisce un gran limite per l'autonomia della ragazza).
II prossimo anno scolastico il programma di matematica prevede un maggior utilizzo di laboratorio di informatica (quest'anno le poche lezioni in laboratorio sono servite per dare alcune nozioni di base sull'uso del computer) per questo è necessario cercare di facilitarne l'uso ad L; in relazione agli ausili che ci sono stati mostrati in questo corso penso che sarà utile provare a migliorarle l'uso del mouse percorrendo strade diverse per:
- diminuire le difficoltà di mobilizzazione del braccio e conseguentemente della mano sul piano orizzontale
- facilitare l'uso del mouse stesso
- diminuire le difficoltà di controllo del puntatore sul video dovuta a problemi di coordinazione visuomotoria.
Per rendere il braccio più fermo sul piano orizzontale si potrebbe provare con l'apposito supporto ma penso che sarebbe più efficace utilizzare l'impostazione "Mouse" di "Accesso facilitato" per regolare la velocità del puntatore, diminuendola, ma specialmente per sostituire il mouse stesso con il tastierino numerico posto alla destra della tastiera, poiché le difficoltà dell'alunna non riguardano l'uso della tastiera ma il movimento del mouse. Si potrebbe inoltre personalizzare il puntatore scegliendone uno più visibile per ovviare ai problemi, lievi, di vista di L.
Un altro percorso, più problematico poiché economicamente più impegnativo, potrebbe essere la sostituzione del comune mouse con uno strumento più maneggevole e che permetta alla ragazza di non spostare la mano sul piano; esistono mouse a "trackball" o a "joystick" che hanno anche le funzioni di doppio click e trascinamento separate (si precisa che nell'anno scolastico appena terminato non è stato possibile fare alcuna prova fra quelle proposte perché ho dovuto dapprima rendermi conto dei problemi della ragazza e poi ipotizzare soluzioni che però saranno certamente obiettivo per il prossimo anno).
Un motivo importante per fare sì che l'alunna ottimizzi le sue capacità di utilizzo degli strumenti informatici è quello che per gli anni futuri è più facile pensare ad una riduzione delle ore di sostegno piuttosto che un aumento, è quindi importante che L. acquisisca quell'autonomia nella scrittura che ora le manca.
Per quel che riguarda le difficoltà di astrazione e memorizzazione di concetti complessi, di cui ho dato più sopra alcuni esempi proporrei l'utilizzo di vari strumenti:
videocassette: esistono ottime videocassette di scienze o di altre discipline strutturate a scopo didattico (che sono visionate anche durante le lezioni) ma anche a scopo divulgativo che potrebbero costituire uno strumento per favorire l'aumento della memoria visiva e, per alcune materie, migliorare l'interesse dell'alunna.
CD ROM: penso in questo caso alle aggiornate e appassionanti enciclopedie che in questa forma spesso si possono trovare a scuola o presso la biblioteca comunale che aiuterebbero l'alunna nella comprensione dei concetti che ritiene più difficili e, ancora una volta, l'uso del computer le darebbe una certa autonomia.
in ultimo proporrei anche l'utilizzo di modelli, spesso già esistenti nei laboratori scientifici delle scuole, che, tramite la manipolazione diretta, possano facilitare quella rappresentazione mentale di concetti complessi.
In conclusione si auspica per il prossimo anno scolastico un miglioramento dell'intervento di sostegno che tenda non solo al raggiungimento di positivi risultati scolastici, ma anche ad un aumento dell'autonomia dell'alunna, nella scrittura e nello studio, tramite l'utilizzo dei mezzi informatici.
Insegnante Annarita Perisi
Provveditorato agli Studi di Reggio Emilia a.s. 1998/99