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LA CONSULTAZIONE DI LIBRI DA PARTE DI BAMBINI CON DISABILITA' MOTORIE E DELLA COMUNICAZIONE

del: 25/11/2000

Dott.ssa Vittoria Stucci

Lo scopo di questo articolo è quello di suggerire idee, strategie per facilitare la consultazione dei libri da parte di bambini che presentano disabilità motorie e della comunicazione espressiva.

La consultazione dei libri è un’attività che i bambini svolgono con piacere anche quando sono molto piccoli ed ancora non sono in grado di distinguere le immagini dal linguaggio scritto. I bambini passano infatti molto tempo a sfogliare libri per osservare le immagini e per imitare l’attività degli adulti simulando la lettura. La consultazione di libri, oltre all’aspetto ludico e ricreativo che comporta, è un attività che promuove lo sviluppo cognitivo e sociale.

Per ciò che concerne l’aspetto cognitivo, l’esposizione precoce al testo scritto favorisce l’apprendimento della lettoscrittura anche se i bambini non sono ancora in grado di leggere; non è infatti possibile definire un momento preciso in cui essi divengono magicamente in grado di decifrare la scrittura, al contrario quest’abilità è il risultato delle diverse interazioni con la parola scritta che si sono realizzate gradualmente nel corso degli anni a partire da età precocissime.

Per ciò che riguarda l’aspetto sociale, la lettura dei libri, oltre a rinforzare l’interazione con l’adulto che legge, permette ai bambini di interagire tra pari anche in età prescolare. Nei gruppi di gioco durante la scuola materna la lettura di storie è infatti un’opportunità per partecipare a molte attività: discussioni guidate dall’adulto, giochi di ruolo in cui si segue il filo conduttore di una favola, attività espressive e di manipolazione (disegni, costruzione di oggetti o personaggi tratti da un racconto).

Tutte queste esperienze precoci, legate all’esplorazione di libri, per i bambini disabili sono radicalmente diverse rispetto agli altri bambini. A volte solo la difficoltà ad assumere una posizione seduta può essere un ostacolo che non permette al bambino di vedere la pagina mentre l’adulto la legge. Le difficoltà aumentano se il bambino non è in grado di parlare ed esprimere dunque il proprio punto di vista.

In molti casi il soggetto disabile assume il ruolo di ascoltatore passivo. Quando si lavora o si vive con bambini che presentano questo tipo di difficoltà è necessario porsi alcuni interrogativi: “Può il bambino scegliere il libro?”, “E’ in grado di girare la pagina?”, “E’ in grado di fare domande o di fermare l’adulto che legge per fare commenti, o semplicemente per chiedere di ripetere un punto della storia?”.

Riportiamo di seguito alcuni esempi in cui vengono utilizzate tre categorie di ausili differenti: materiali poveri, ausili tecnologici, ausili informatici; la finalità in tutti i casi è quella di aumentare l’autonomia del bambino disabile e di permettergli di assumere un ruolo attivo durante la lettura di storie.

ADATTAMENTI CON MATERIALI POVERI

Gli accorgimenti descritti di seguito sono degli aggiustamenti che possono essere effettuati per facilitare lo sfogliamento dei libri da parte di bambini con disabilità motorie.

Un accorgimento sufficiente nei casi di lievi patologie della motricità fine della mano è quello di ispessire le pagine. In commercio esistono già diverse pubblicazioni con le pagine di cartone rigido. Questi libri però sono rivolti a bambini molto piccoli, generalmente sotto i tre anni, che non hanno ancora sviluppato le abilità manuali necessarie per sfogliare una pagina di carta; ne consegue che anche i contenuti di questi libri sono rapportati ad un’età mentale di pari livello. Se la persona per cui si pensa di effettuare l’adattamento è già in età scolare e non presenta deficit cognitivi, non è consigliabile proporre questo tipo di libri. In questi casi può essere opportuno fotocopiare le pagine di un libro adeguato all’età ed inserire del cartoncino tra di esse per aumentarne lo spessore. Quest’operazione risulta più agevole se le pagine vengono inserite all’interno di album per fotografie o carpette trasparenti da inserire a loro volta all’interno di quaderni con i ganci (il rivestimento della pellicola trasparente è efficace anche per evitare che le pagine si sciupino o si scolorino a causa della scialorrea).

Nel caso di patologie motorie in cui sono presenti dei movimenti involontari può essere utile ancorare saldamente il libro ad un supporto fisso per evitare che venga involontariamente chiuso o lanciato al di fuori del campo visivo e di movimento autonomo degli arti superiori del bambino.

Sempre per facilitare la prensione delle pagine, un ulteriore accorgimento è quello di utilizzare dei mollettoni o altri oggetti (ad esempio degli stecchini di legno o delle strisce di cartone) da apporre su di ogni pagina; tali oggetti possono essere fissati con dei cavalieri, del nastro adesivo o altri materiali fissanti (gommina, etc). In altre parole vengono creati dei “prolungamenti” delle pagine che permettono al bambino di afferrarle per poterle sfogliare.

Se la patologia motoria è severa al punto che il bambino non è in grado di afferrare nessun oggetto, è possibile apporre su questi “prolungamenti” o supporti del materiale tipo velcro; lo stesso materiale viene fissato sulla mano del soggetto (su di un guanto o direttamente sulla mano con una piccola fascia). In questo modo quando la mano del bambino toccherà il supporto, quest’ultimo rimarrà attaccato ad essa permettendogli di girare la pagina con il solo movimento del braccio.

Questi adattamenti possono essere realizzati anche sulle parti che permettono di esplorare le pagine di alcuni libri che possiamo definire “libri manipolativi”. Ad esempio tutti i libri della collana del cane Spotty presentano su di ogni pagina delle parti in cartoncino che devono essere sollevate per esplorare una scena nascosta (ad es. aprire le due ante di una finestra, aprire una porta, sollevare un tappeto etc).

Di seguito riportiamo alcune idee per favorire la partecipazione attiva del bambino non parlante durante la lettura di storie.

Se la patologia non permette al bambino di esprimersi verbalmente, è utile creare delle tabelle di comunicazione con diverse finalità (per una definizione del concetto di tabella di comunicazione vedere l’articolo in archivio: “La Comunicazione Aumentativa e Alternativa”): una tabella per offrire la possibilità di scegliere la storia (ad esempio con le immagini delle copertine dei libri, oppure di un personaggio rappresentativo della storia, etc), una tabella per interagire durante la lettura di un racconto (ad esempio con i simboli: “Ripeti”, “Basta”, “Perché”, etc) ed infine diverse tabelle per interagire durante la lettura di storie ben determinate (ad esempio con le immagini dei personaggi principali, o rappresentative di alcune situazioni particolari, di alcuni commenti frequenti). Il concetto generale è quello di mettere sulla tabella la possibilità di esprimere significati diversi, ad esempio un bambino può aver piacere di dire “Brutta!!!” quando compare Crudelia Demon nella storia “La carica dei 101”.

ADATTAMENTI CON AUSILI TECNOLOGICI

I VOCAs, ovvero gli ausili per la comunicazione con uscita in voce, possono diventare utili strumenti anche durante le attività di lettura (per una definizione ed una spiegazione dettagliata di questa tipologia di ausili vedere l’articolo in archivio “I dispositivi per la comunicazione con uscita in voce – VOCAs: Vocal Output Communication Aids).

La funzione principale di questi ausili è senz’altro quella di favorire l’interazione sia con l’adulto, che con i pari.

Se le tabelle di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente divengono parlanti (nel senso che ad ogni immagine è associato un messaggio preregistrato) l’adulto che legge è maggiormente a suo agio perché, pur rimanendo in ascolto, non è costretto a prestare costante attenzione ad ogni manifestazione del bambino.

Per ciò che riguarda i coetanei, in particolare se si tratta di bambini piccoli, l’uscita in voce permette loro di comprendere meglio ciò che il bambino non parlante vuole dire.

I VOCAs sono inoltre utili per aumentare l’autonomia del bambino quando la patologia motoria non permette di indicare i simboli sulla tabella di comunicazione. In questi casi l’utilizzo di un sensore collegato ad un dispositivo programmabile a scansione, anche se il procedimento è piuttosto lento se paragonato all’indicazione diretta, accresce sicuramente i margini di autonomia (per una definizione di scansione vedere l’articolo in archivio “La scansione: cos’è come si può realizzare, quali problemi può presentare”). L’interlocutore parlante deve però adattarsi ai tempi che questa procedura richiede.

Tenendo sempre presente che la funzione principale dei VOCAs è di tipo comunicativo, motivo per cui vengono utilizzati da soggetti con patologie delle comunicazione espressiva, se un centro o una scuola ne ha alcuni in dotazione è possibile utilizzarli anche con bambini parlanti con problemi motori per realizzare semplici adattamenti.

Ad esempio se un bambino non è in grado di sfogliare le pagine di un libro, è possibile registrare il contenuto di ogni pagina in corrispondenza delle diverse aree sensibili di un VOCA. Su ogni area verrà sovrapposta un’immagine rappresentativa della pagina di cui è stato registrato il contenuto . In questo modo il bambino avrà la possibilità di sentire la storia facendo le sue scelte autonomamente (ad esempio sentire più di una volta lo stesso pezzo oppure ascoltare la storia senza rispettare l’ordine delle pagine, etc). Ciò che viene a mancare realizzando un adattamento di questo tipo è la visione della parola scritta durante la narrazione della storia.

 

ADATTAMENTI CON AUSILI SOFTWARE

In alcuni casi può essere utile pensare all’utilizzo del computer che permette di sfogliare dei libri in formato digitale (le pagine compaiono a video ed è possibile udire il racconto e girare le pagine utilizzando gli appositi comandi).

In commercio esistono molti software didattici che raccontano le storie più famose animate da Walt Disney. La maggior parte di questi programmi vengono gestiti dal mouse standard o da un altro sistema di puntamento (mouse speciali come ad esempio trackball o mouse a joystick, emulatori di mouse come ad esempio lo schermo tattile). Se il bambino non è in grado di utilizzare nessuno di questi sistemi, esistono dei software speciali, come ad esempio Click-it prodotto da Intellitools Inc, che permettono di apportare alcune modifiche a questi programmi per renderli accessibili attraverso la scansione; questo significa che un indicatore luminoso passa in rassegna diversi bersagli (ad esempio i pulsanti che permettono di sfogliare le pagine) e, quando l’indicatore si posiziona sul bersaglio prescelto, la selezione avviene effettuando l’attivazione di un sensore esterno. In questo modo anche bambini con disabilità motorie gravissime hanno la possibilità di gestire autonomamente un software. Se si decide di realizzare adattamenti di questo tipo è necessario valutare alcuni parametri.

  1. Le caratteristiche del software che si desidera adattare. Ad esempio se i bersagli sono animati non è possibile prevedere il punto preciso in cui si posizioneranno, oppure se i bersagli significativi sono troppo numerosi una procedura di scansione lineare e automatica diviene così lenta da mettere a dura prova il livello attentivo del bambino più motivato, etc.
  2. Le caratteristiche del programma che permette di realizzare l’adattamento (che tipo di scansione è possibile programmare, qual è l’input che permette alla scansione di procedere, quali parametri sono regolabili, etc).
  3. Gli accessori necessari per permettere al bambino di gestire il software (l’adattatore ed il sensore).

In commercio è possibile trovare anche dei programmi aperti che permettono di costruire delle tabelle a video aventi una struttura molto simile a quella dei libri animati.

 

Il vantaggio principale di questi programmi, come ad esempio Clicker 4 prodotto da Crick Software Ltd, è la possibilità di personalizzare i contenuti della storia (si possono scegliere i libri preferiti dal bambino) e l’accesso ad essa. Lo svantaggio è che il libro deve essere interamente costruito; quest’operazione richiede una buona conoscenza del software e la possibilità di utilizzare altri strumenti oltre al computer come viene comunemente inteso (ad esempio lo scanner per importare le immagini è uno strumento molto utile).

Riportiamo di seguito alcune immagini di libri interattivi costruiti con il software Clicker 4.

cenerentola1.jpg

FIGURA 1

In questa videata l’indicatore luminoso si sposta tra due opzioni: il pulsante con l’altoparlante che permette di sentire la storia (attiva un file audio registrato all’interno del programma), ed il pulsante con la freccia che permette di passare alla pagina successiva.

Se il bambino sceglie quest’ultimo (selezionando il sensore quando l’indicatore luminoso è nella posizione indicata nell’immagine) si apre la schermata successiva (figura 2).

cenerentola2.jpg

FIGURA 2

In questa videata i pulsanti sono i medesimi con l’aggiunta di un terzo che permette di passare alla pagina precedente. Se la selezione del sensore viene effettuata quando l’indicatore luminoso è nella posizione indicata nella figura verrà riprodotto il file audio ad esso associato (ovvero si sentirà la voce registrata che legge la storia scritta a destra del monitor).

Permettere anche ai bambini con difficoltà di consultare i libri è di grande valore per tanti motivi che abbiamo cercato di identificare durante la stesura di questo articolo: ogni persona che lavora o vive con bambini piccoli si rende conto del piacere che essi provano nel poter scegliere e consultare liberamente un libro.

 

Dott.ssa Vittoria Stucci 

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