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PUNTATORI OCULARI...PER ESSERE ANCORA "CONNESSI" CON IL MONDO
del: 04/03/2010
L'articolo di questo mese è tratto dalla tesi di laurea dell'Ing. Lucia De Filippi, redatta nell'ambito del corso di perfezionamento “Tecnologie per l'autonomia e l'integrazione delle persone disabili”, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Facoltà di Scienze della Formazione) e Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus di Milano (Polo Tecnologico).
Riteniamo importante questo contributo perché affronta in modo scientifico e analitico un argomento di cui molto si è parlato in questi ultimi anni, non solo in ambito riabilitativo o comunque medico, ma anche attraverso i comuni canali di informazione (quotidiani, riviste, trasmissioni televisive, etc), presentandolo a volte come una soluzione ottimale per determinate categorie di malati, in particolare per le persone affette da SLA (Sclerosi Laterali Amiotrofica). Come si deduce dal titolo della tesi , ma anche dalla nostra esperienza di lavoro, in molti casi questi sistemi hanno sicuramente contribuito a cambiare la qualità della vita dei malati. E' però molto importante sottolineare che i puntatori oculari non sempre sono i sistemi più idonei per una serie di motivazioni legate sia alle condizioni fisiche e motivazionali del paziente, sia ad una serie di aspetti relativi alle variabili ambientali ed alle abitudini quotidiane della persona.
Dopo la descrizione vengono infatti considerati i prerequisiti di base per l'utilizzo del sistema.
Ringranziamo l'Ing. Lucia De Filippi per aver realizzato questa sintesi per LeoNews.
I Puntatori Oculari “eye tracking” permettono ad una persona che concentra lo sguardo su uno schermo di "scegliere", con il solo movimento degli occhi, un tasto, una lettera, una frase: sono, semplificando, dei "mouse" oculari che una volta calibrati sulla singola persona consentono, a chi é in grado di muovere solo gli occhi, di comunicare con il mondo.
Questi ausili sono quindi di grandissima importanza per tutte le persone colpitete da gravi patologie neurovegetative come la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), da sindromi post traumatiche per lesioni cervicali alte che comportano una completa tetraparesi (cioè l'impossibilità di muovere tutti gli arti), con dipendenza da ventilatore meccanico, per tutti coloro che sono affetti dalla sindrome "locked-in". Queste persone, pur mantenendo inalterate le capacità cognitive e le funzioni cerebrali superiori, subiscono un' alterazione severa della capacita' espressiva sia verbale che scritta e perdono progressivamente la facolta' di comunicazione e di relazione, rischiando di vivere nel totale isolamento. Il movimento degli occhi resta l'unico movimento possibile e, grazie a questi straordinari strumenti, sufficiente per esplicare alcuni essenziali bisogni di autonomia: comunicare, lavorare, divertirsi, passare il tempo libero e controllare il proprio ambiente di vita.
Eye Tracking analizza, attraverso una telecamera digitale, il movimento dell'occhio ed in particolare la posizione della pupilla. Generalmente l'occhio viene “illuminato” da un emettitore di luce infrarossa che definisce il contorno della pupilla e crea un riflesso luminoso che viene catturato dalla telecamera ad altissima risoluzione. Questi riflessi vengono poi elaborati da un apposito software per calcolare la posizione dello sguardo rispetto ad un oggetto o ad una posizione sul display del computer
La difficoltà e la raffinatezza di queste soluzioni risiedono nell'elaborare quel riflesso nel modo più preciso possibile in modo da ottenere un'azione sullo schermo nella posizione più vicina possibile al desiderio dell'utente.
Questo parametro molto importante, misurato in gradi, viene generalmente definito “accuratezza”.
Un'altra caratteristica da tenere nella giusta considerazione è la possibilità di poter muovere il capo durante l'uso (“head detection”). Questa opportunità in realtà è importante solo per chi mantiene la possibilità di muovere il capo, mentre non lo è affatto per quelle persone che non lo possono assolutamente spostare. A grandi linee il cosiddetto head detection è molto più importante per persone tetra diatoniche, mentre non lo è per persone con patologie neurodegenerative in fase avanzata.
Le principali funzioni che si possono controllare con gli occhi grazie ai puntatori oculari sono i seguenti.
- comunicare attraverso frasi predefinite con uscita in voce (sintesi vocale o messaggi preregistrati).
- CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), cioè comunicare attraverso linguaggi iconici alternativi al logico verbale con uscita in voce (sintesi vocale o messaggi preregistrati).
- Scrivere attraverso una tastiera virtuale con uscita in voce (sintesi vocale).
- Controllo ambientale, cioè controllare funzioni dell'ambiente di vita quali campanelli di chiamata, telefono, luci.
- Intrattenimento, cioè giochi oppure la gestione di attività multimediali quali presentazioni audiovisive o film. Nell'intrattenimento è particolarmente importante sia inclusa la possibilità di leggere libri e riviste, naturalmente in formato digitale. Esistono in internet decine di migliaia di libri digitali distribuiti liberamente o a pagamento.
- Emulatore di mouse, cioè la possibilità di controllare completamente il sistema operativo di un computer magari per essere capaci di gestire il proprio vecchio PC controllato fino al giorno prima attraverso altri dispositivi. Questa funzione è particolarmente apprezzata da persone abituate ad utilizzare il PC indipendentemente dal puntatore oculare.
Per poter utilizzare un Puntatore Oculare bisogna avere:
- buon controllo di almeno un occhio,
- adeguata visione oculare, cioè assenza di problemi oggettivi dell'occhio quali vedere doppio, cataratta ecc.,
- abilità nel mantenere la posizione di fronte al monitor, cioè saper mantenere o ritrovare la postura autonomamente o con l'aiuto di ausili posturali,
- abilità cognitive adeguate al compito quali saper leggere e saper memorizzare procedure necessarie ad utilizzare le varie funzioni.
Attualmente esistono 8 prodotti di cui 4 distribuiti sul mercato italiano : Quick Glance, Erica, EyeGaze, My Tobii P10.
Non esiste, in assoluto, un puntatore oculare migliore di un altro, ogni prodotto sul mercato deve essere valutato rispetto al campo di applicazione e alle personalissime peculiarità di chi lo usa.
In generale prima di procedere all'acquisto di questi strumenti, occorre provarli approfonditamente in sessioni piuttosto lunghe e se non si è completamente convinti occorre provarne più di un modello. Un'indicazione che non vale solo per i diretti interessati, ma anche per i prescrittori.
Nella valutazione degli strumenti va prestata molta attenzione anche alla dotazione software. Questo è importantissimo perché il software rappresenta le “funzioni di autonomia” che lo strumento è in grado di gestire.
Ing. Lucia De Filippi lucia.defilippi@gmail.com