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DOPO GETI, UN'ESPERIENZA SULL'USO DI SOFTWARE SU TABLET
del: 21/12/2016
Nelle giornate del 25 e 26 novembre si sono tenute a Bologna le Giornate Evento Tecnologie Inclusive
http://www.leonardoausili.com/docet/corsi/geti-2016-giornate-evento-tecnologie-inclusive
Qui trovate anche un estratto video dell'intervento di Leonardo Ausilionline, che è stato focalizzato sulla presentazione del progetto Comunikit.
Condividiamo alcune delle slides più rappresentative che riassumono il progetto, finalizzato all’identificazione di un sistema personalizzato attraverso la combinazione di supporto hardware (tablet), accessori e software specifico (un nuovo evento formativo è in programma a gennaio 2017)
Ci è poi pervenuta un'esperienza di una insegnante, che utilizza due dei software illustrati durante il nostro intervento al GETI, e riteniamo utile condividerla in quanto illustra anche un utilizzo “creativo” di uno dei software che, nato per la comunicazione, può, con opportuni accorgimenti e con soggetti parlanti, trovare un utilizzo anche per la didattica.
Ringraziamo l’insegnante Laura Daprà per le righe e la documentazione che ci ha inviato e che ha accettato di condividere con noi
Da qualche anno seguo a scuola una ragazzina cerebrolesa ed in tutti i modi ho cercato uno strumento che le offrisse la possibilità di potersi esprimere. Durante la ricerca ho incontrato chi mi ha fatto conoscere il software Mind Express che, dopo tanto lavoro e impegno, le ha dato voce a pensieri e desideri. Ha reso possibile lavorare con efficacia non solo sul piano comunicativo, ma anche su quello della didattica, stimolando nuovi bisogni e permettendo in tal modo una crescita emotiva ed intellettuale.
In realtà non ho mai smesso di ricercare strumenti, perché nella vita delle persone con grave disabilità non tutto fila sempre liscio: bisogna sempre fare i conti con i limiti. E’ così che ho iniziato ad interfacciarmi con Go Talk Now, app nata appunto per la comunicazione.
Ho cominciato ad usarla in un primo momento per condividere la giornata scolastica, ed è divenuta un ottimo mezzo di comunicazione scuola-famiglia, strumento che è venuto a sostituire lo sterile e riduttivo libretto scolastico e che rappresenta con la voce e le fotografie parte della giornata di questa ragazzina, permettendole, grazie a questo espediente, di condividere con la famiglia e gli amici le sue esperienze di vita.
Il prossimo passo sarà quello di permetterle di essere autonoma nell’uso della app attraverso dei sensori con sistema Bluetooth.
Prendendo confidenza con quest’applicazione mi è balenata l’idea di “cambiarle l’abito”, di vederla con altri occhi e di sfruttarla come strumento per lo studio.
E così ho utilizzato la pagina del Go Talk come pagina interattiva che lo studente può prima studiare guidato da immagine/voce e successivamente ripetere in autonomia aiutandosi quando non ricorda, quando ha un dubbio. Questo metodo avvicina all’indipendenza, perché dobbiamo pensare che ragazzi e bambini con difficoltà scolastiche hanno spesso poca autonomia e vivono con il fiato sul collo dell’adulto nel fare i compiti e nello studio.
Mi permetto di affermare che sarebbe un ottimo ausilio anche per bambini/ragazzini autistici che pensano per immagini; non sarebbe più facile per loro avere una lezione costruita su immagini accompagnate da un semplice verbale?
Lo stesso metodo ha portato ottimi risultati anche con lo studio di vocaboli delle lingue straniere, che sono essenzialmente delle etichette.
La validità di questo strumento nel campo dello studio sta nel fatto che il lavoro svolto a casa è facilmente trasferibile anche a scuola. Se si pensa a tutti gli studenti che devono fare i conti con la scrittura della lingua straniera, in questo modo possono crearsi un dizionario figurato personalizzato e delle pagine con le funzioni comunicative in lingua.
Per le materie di studio io poi stampo le etichette ed è poi il ragazzo che, terminata la parte dell’apprendimento, ricostruisce un discorso sull’argomento appreso avvalendosi dell’aiuto delle pictures.
Il Go Talk Now si è rivelata un’app flessibile ed efficace rendendo lo studio meno faticoso e, se sussiste la collaborazione con l’equipe scolastica, assicura un apprendimento che tiene conto dell’inclusione favorendo la condivisione con la classe.
guarda il video
Laura Daprà