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IL DISTURBO DELL'APPRENDIMENTO NON VERBALE: strategie e strumenti per il lavoro in classe - I° parte
del: 19/05/2016
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Il disturbo dell’apprendimento non verbale (DANV o NLD) è una sindrome neurologica caratterizzata dal fatto che gli individui affetti sono in grado di utilizzare la comunicazione verbale (sia in forma orale che scritta), ma hanno grandi difficoltà con la comunicazione non verbale.
L’interesse per questo tipo di disturbo è abbastanza recente e, nonostante la ricerca abbia fatto notevoli progressi negli ultimi decenni, il DANV viene diagnosticato ancora raramente. Questo perchè a scuola si pone maggiore interesse su aspetti di tipo linguistico rischiando di sottovalutare i problemi di chi possiede buone competenze verbali, ma elabora con difficoltà informazioni visuo-spaziali e quanto non veicolato esplicitamente dal linguaggio. Inoltre non esistono ancora dei criteri diagnostici condivisi da tutti i ricercatori.
Il primo clinico ad elaborare un modello descrittivo di questo disturbo, fornendo anche una serie di criteri diagnostici, è stato il neuropsicologo canadese Byron. P. Rourke (Rourke P.B., 1995 “Syndrome of Nonverbal Learning Disabilities, New York, Guilford Press). Gli studi in Italia sono iniziati alla fine degli anni ’90 grazie al lavoro di un gruppo di ricerca dell’Università di Padova coordinato dal Prof. C. Cornoldi (Cornoldi C. 1997 “Abilità VisuoSpaziali: Intervento sulle difficoltà non verbali dell’apprendimento.” Trento, Erickson ).
Punti di forza Competenze legate all’area sinistra del cervello |
Punti di debolezza |
purtroppo questa “apparente” competenza rende difficile per gli altri capire e giustificare i vari problemi manifestati in altre aree. |
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A scuola
Per quanto riguarda l’apprendimento scolastico, le aree maggiormente compromesse sono quelle che richiedono comprensione, manipolazione ed elaborazione di informazioni visuo-spaziali. In generale, sono presenti difficoltà di comprensione del testo, soprattutto quando viene richiesta l'elaborazione spaziale (integrazione testo-immagini) per comprendere descrizioni e rapporti tra oggetti. Inoltre, davanti a consegne troppo difficili che non riescono a gestire, i bambini con DANV possono bloccarsi, crollare emotivamente, rifiutarsi di eseguire il compito. Lo sforzo eccessivo richiesto da una situazione nuova o complicata li porta a reagire con rabbia, distacco o ad evitare il compito.
Letto-Scrittura, Disegno, Prassie
Si rilevano problemi in fase iniziale di scolarizzazione dovuti alla difficoltà di riconoscere lettere simili (b, d, p, q). La scrittura è lenta e incerta; i bambini faticano a stare dentro le righe, tendono a scrivere le parole senza spazi e con caratteri grandi, non rispettano i margini del foglio. Copiare dalla lavagna o da un libro è un compito faticoso. Il loro pensiero si concentra sui dettagli piuttosto che sull’idea generale e per questo incontrano difficoltà nel prendere appunti, fare schemi, collegare dettagli a concetti principali, organizzare le idee per produrre un testo scritto.
Le difficoltà nella lettura sono legate alla comprensione del testo, specialmente se esso contiene descrizioni e richiede la costruzione di immagini mentali. Gli alunni non sono in grado di fare inferenze e previsioni, non sanno individuare collegamenti o rapporti di causa-effetto, faticano a visualizzare relazioni tra oggetti nello spazio. Hanno difficoltà nell’uso di schemi, grafici e tabelle e in generale nell’elaborazione di dati visuo-spaziali.
I bambini con DANV evitano le attività di tipo fine-motorio. Non amano colorare, disegnare, giocare con puzzle o con i Lego. Il loro disegno è povero di particolari e poco evoluto rispetto all’età. Spesso manca il rispetto delle proporzioni. Si notano difficoltà nella copiatura, nella riproduzione a memoria e nell’uso degli strumenti grafici e di disegno tecnico (come riga, squadra, compasso, goniometro).
Strategie e strumenti
Come regola di base, utilizzare sempre la verbalizzazione che rappresenta un punto di forza di questi bambini. Questo, in pratica, significa trasformare le informazioni non verbali in parole.
In qualunque tipo di attività, qundi, è importante verbalizzare col bambino quello che si sta facendo, suddividere il compito in piccole sequenze e fornire strategie per semplificare il lavoro.
Ad esempio, se il compito assegnato è il completamento di un puzzle, l’insegnante aiuterà il bambino verbalizzando le varie operazioni da compiere. Potrà dire: “Prima completiamo gli angoli. Cosὶ è più facile. Aiutami a cercare i quattro pezzi con la punta bianca che vanno nei quattro angoli del disegno....”
Di seguito, un elenco di applicazioni che permettono, in età prescolare, di potenziare abilità visuo-spaziali, parti-tutto, rapporti causa-effetto, abilità di previsione, associazione, riordinamento, sequenzialità. Eseguendo queste attività, i bambini vengono aiutati a capire che le stesse parti possono essere utilizzate per costruire insiemi differenti e che il tutto può essere scomposto e ricostruito in modo simile o diverso.
Jigsaw Box di Sparkle Apps.
Questa applicazione permette di scomporre un’immagine in tanti pezzi (da un minimo di 8 a un massimo di 252) che poi vanno riassemblati per ricomporre l’immagine. L’applicazione contiene una ricca galleria di immagini ma consente anche l’uso delle proprie foto.
Per iOS. Gratuita
L'utente visualizza una schermata con tre forme . Sulla parte superiore della pagina viene visualizzato un oggetto e l’utente deve trascinarlo sulla forma corrispondente.
Per iOS. Gratuita. La libreria di immagini/forme si può espandere con gli acquisti in app.
Switch Kids di Marblesoft.
Questa applicazione, accessibile anche con sensori (max 4), contiene tre diverse attività di tipo causa-effetto. Il tocco con 1, 2, 3 o 4 dita (o più sensori) produce un effetto differente.
In Funny Sounds and Faces, toccando lo schermo con un dito (o schiacciando un sensore) compare una faccia buffa accompagnata da un effetto sonoro. Se si tiene il dito premuto (o il sensore schiacciato) in modo continuo, le facce compaiono continuamente sullo schermo fino a quando il dito o il sensore non viene rilasciato. Se si premono 2 dita, le facce vengono visualizzate senza la testa; premendo 3 dita le facce vengono schiacciate e premendo con 4 dita ruotano sullo schermo. L’attività serve a dimostrare come diversi movimenti producono effetti differenti.
In Bubble Gum l’utente tocca e rilascia lo schermo per fare un palloncino con la gomma da masticare. Ad ogni tocco il palloncino cresce, fino a scoppiare. Il tocco con 2 dita riduce la dimensione del palloncino. Il tocco con 3 dita cambia il colore del palloncino. Il tocco con 4 dita cambia il bambino.
In Build-A-Kid toccando lo schermo si aggiunge una nuova parte del corpo o un capo di abbigliamento al bambino sullo schermo fino a completare il personaggio. Anche in questo caso premendo più dita contemporaneamente si ottengono effetti diversi.
Per iOS. Esiste una versione Lite che funziona solo col tocco. A pagamento.
Bugs and Buttons di Little Bit Studio.
Questa applicazione contiene 18 attività che in forma di gioco permettono ai bambini di esercitare varie abilità di base e allenare la motricità fine. Ogni attività si adatta progressivamente alle abilità del giocatore. Le istruzioni sono presentate visivamente quindi è importante che l’adulto verbalizzi e modelli i vari passagi per un bambino con DANV.
Per iOS e Android. A pagamento.
DexteriaJr. BinaryLabs, Inc.
Questa applicazione contiene tre diverse attività che hanno come target il controllo motorio e visivo.
In Squish the Squash i bambini utilizzano il dito indice per schiaccare la zucca sullo schermo. All’inizio del gioco le zucche sono ferme, mentre nei livelli successivi si muovono sullo schermo e per schiacciarle è necessario un tocco doppio.
In Trace and Erase i bambini prima seguono tracciati e labirinti. I tracciati diventano sempre più complessi (con angoli, curve) man mano che si procede ai livelli superiori del gioco. Nella fase successiva cancellano i tracciati disegnati precedentemente rivelando un’immagine nascosta (la propria, catturata dalla telecamera del dispositivo). Anche in questo caso il dito target è l’indice.
In Pinch the Pepper i bambini utilizzano il pollice e l’indice per ‘pizzicare’ il peperoncino e farlo sparire. All’inizio del gioco i peperoncini sono fermi, mentre nei livelli successivi sono in movimento e in numero crescente.
La app permette in modo divertente di esercitare competenze relative a concentrazione, attenzione visiva, discriminazione, monitoraggio, tempi, controllo motorio e degli impulsi. È possibile creare profili per più utenti e salvare i dati di performance.
Per iOS. A pagamento
Ioscrivo in stampatello di L'Escapadou
La app permette ai bambini di esercitarsi nella scrittura di tracciati, forme, lettere e parole. Sono disponibili molte opzioni configurabili, tra cui la possibilità di creare i propri elenchi di parole e di registrare con la voce ogni parola. L’applicazione offre diversi parametri di personalizzazione anche in base al livello di istruzione del bambino (per esempio, dimensione delle lettere, difficoltà, mostra/nascondi il modello ecc.). Sono disponibili 3 tipi di font e un sistema di raccolta dati che salva i tracciati e permette di rivederli in un secondo tempo o di esportarli via email. Per iOS e Android. Gratuita e a pagamento
Nella parte 2 verranno presentati strumenti e strategie per supportare la letto-scrittura.
A presto!
Fiorella Messina (fiorellamessina@iocomunico.it)
Bibliografia
Rourke, Byron (Ed.) Syndrome of Nonverbal Learning Disabilities. Guilford Publications Inc., 1995
Stewart, Kathryn. Helping a Child with Nonverbal Learning Disorder or Asperger’s Syndrome. New Harbinger Publications, Oakland, 2002.
Thompson, Sue. The Source for Nonverbal Learning Disabilities. Linguisystems, 1997
Cornoldi C. 1997 “Abilità VisuoSpaziali: Intervento sulle difficoltà non verbali dell’apprendimento.” Trento, Erickson
Cesare Cornoldi 2007 (A CURA DI), Difficoltà e disturbi dell'apprendimento, pp. 344, 978-88-15-11962-9, Il Mulino
Tanguay, P.B. (2003). Parents' Commonly Asked Questions About NLD
Tanguay, P.B. (2002). School Environment and Placement from Nonverbal Learning Disabilities At School: Educating Students with NLD, Asperger Syndrome and Related Conditions
Gayle Zieman, G. (2012 February 01). RelayHealth. Nonverbal Learning Disability
The Nonverbal Learning Disorder Guide for Teachers, Parents, Employers and Therapists by Rondlayn Varney Whitney, MOT, OTR.
Helping Children Overcome Learning Disabilities, Third Edition by Jerome Rosner , 1993